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domenica 20 novembre 2016

Scisma in arrivo

Lo scisma già presente di fatto nella Chiesa sta pian piano prendendo una forma chiara e visibile, ora che la lettera di 4 cardinali è venuta alla luce.
Ma riepiloghiamo i fatti. Il contenzioso è l'Esortazione Apostolica Amoris Laetitia e il suo controverso capitolo 8. Riguardo questo capitolo, in particolare i paragrafi 300-305 sono stati oggetto di divergenti interpretazioni. Alcuni, presumendo di difendere il Papa da chi lo attacca, dicono che le preoccupazioni sono infondate, perché non è cambiato nulla. Ma così contraddicono il Papa stesso, che ha lasciato intendere che invece qualcosa è cambiato e ha affermato che per la giusta interpretazione bisogna sentire il cardinale Schonborn, il quale afferma esplicitamente che ora è cambiato tutto.
La confusione è un dato oggettivo, perché tra diocesi e diocesi i comportamenti e gli insegnamenti sono molto diversi, per non dire opposti. E proprio per questo, per fronteggiare e dirimere la confusione che sta prendendo tanti fedeli, sacerdoti e vescovi, il 19 settembre i cardinali hanno inviato privatamente una richiesta formale di chiarimento con una formula che la Chiesa già conosce storicamente, chiamata Dubia. Con questa formula i cardinali Brandmuller, Burke, Caffarra e Meissner chiedono un chiarimento rispetto a 5 domande formulate in termini chiari in modo che, secondo consuetudini ecclesiali, si possa rispondere semplicemente si o no.
Dicono i cardinali nella premessa alle domande:
Abbiamo constatato un grave smarrimento di molti fedeli e una grande confusione, in merito a questioni assai importanti per la vita della Chiesa. Abbiamo notato che anche all’interno del collegio episcopale si danno interpretazioni contrastanti del capitolo ottavo di "Amoris laetitia".
La grande Tradizione della Chiesa ci insegna che la via d’uscita da situazioni come questa è il ricorso al Santo Padre, chiedendo alla Sede Apostolica di risolvere quei dubbi che sono la causa di smarrimento e confusione.
Il nostro è dunque un atto di giustizia e di carità. 
E questi sono i dubia, cioè, in linguaggio ecclesiale, le domande:
1.    Si chiede se, a seguito di quanto affermato in "Amoris laetitia" nn. 300-305, sia divenuto ora possibile concedere l’assoluzione nel sacramento della Penitenza e quindi ammettere alla Santa Eucaristia una persona che, essendo legata da vincolo matrimoniale valido, convive "more uxorio" con un’altra, senza che siano adempiute le condizioni previste da "Familiaris consortio" n. 84 e poi ribadite da "Reconciliatio et paenitentia" n. 34 e da "Sacramentum caritatis" n. 29. L’espressione "in certi casi" della nota 351 (n. 305) dell’esortazione "Amoris laetitia" può essere applicata a divorziati in nuova unione, che continuano a vivere "more uxorio"?

2.    Continua ad essere valido, dopo l’esortazione postsinodale "Amoris laetitia" (cfr. n. 304), l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II "Veritatis splendor" n. 79, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, circa l’esistenza di norme morali assolute, valide senza eccezioni, che proibiscono atti intrinsecamente cattivi?

3.    Dopo "Amoris laetitia" n. 301 è ancora possibile affermare che una persona che vive abitualmente in contraddizione con un comandamento della legge di Dio, come ad esempio quello che proibisce l’adulterio (cfr. Mt 19, 3-9), si trova in situazione oggettiva di peccato grave abituale (cfr. Pontificio consiglio per i testi legislativi, Dichiarazione del 24 giugno 2000)?

4.    Dopo le affermazioni di "Amoris laetitia" n. 302 sulle "circostanze attenuanti la responsabilità morale", si deve ritenere ancora valido l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II "Veritatis splendor" n. 81, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, secondo cui: "le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto soggettivamente onesto o difendibile come scelta"?

5.    Dopo "Amoris laetitia" n. 303 si deve ritenere ancora valido l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II "Veritatis splendor" n. 56, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, che esclude un’interpretazione creativa del ruolo della coscienza e afferma che la coscienza non è mai autorizzata a legittimare eccezioni alle norme morali assolute che proibiscono azioni intrinsecamente cattive per il loro oggetto?
Io mi sono già soffermato su qualche punto critico della AL (qui e qui), in particolare sulla nota 329 in questo post. Ho rilevato che in quella nota, in modo del tutto sorprendente, il concetto di fedeltà viene riferito ad una situazione che per la Chiesa è immorale (quella dei divorziati risposati). Inoltre ho notato che la citazione della fedeltà è tratta dalla Gaudium et Spes, ma in quel contesto è riferita correttamente alle coppie coniugate (sia la parola che il ragionamento). Infine ho notato che il ragionamento in nota è una semplice descrizione del ragionamento di ignoti ("molti" in nota) senza alcun giudizio morale. Però appare evidente che tale ragionamento, nella sua nebulosità, viene proposto come se fosse approvano.
Proprio questa nebulosità descrittiva ha generato una quantità di ragionamenti diversi e di applicazioni concrete, anzi opposte, nelle diverse diocesi. E il popolo cristiano sta entrando in confusione. Il problema grave è che non vengono dati gli strumenti per poter giudicare, quindi le discussioni si accendono e si prepara uno scisma di fatto.
Non si fa molta fatica a capire cosa potrà succedere ora. I cardinali hanno deciso di rendere pubblica la lettera poiché il Papa, come fatto in diverse altre occasioni e contestazioni, non ha risposto. E se dovesse continuare a non rispondere, succederà che a farlo saranno gli stessi cardinali.
Ma questa situazione sembra proprio quella descritta dalla beata Caterina Emmerick, veggente vissuta dal 1774 al 1824.
"La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine. Vedo altri martiri, non ora ma in futuro... Vidi le sette segrete minare spietatamente la grande Chiesa. Vicino ad esse vidi una bestia orribile che saliva dal mare... In tutto il mondo le persone buone e devote, e specialmente il clero, erano vessate, oppresse e messe in prigione. Ebbi la sensazione che sarebbero diventate martiri un giorno”. “Vidi anche il rapporto tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo"
"Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Cosi doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti"
"Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda...”. “Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine scendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa"
Occorre pregare, per il clero e per la Chiesa tutta, che non si smarrisca e conservi la vera fede.