Per comprendere meglio i contenuti di questo blog, si consiglia caldamente di leggere le pagine "Le origini di questo blog" e "La missione di questo blog" affinché le considerazioni (critiche) che vengono svolte nei post siano collocate nella giusta ottica e all'interno di una cornice di riferimento adeguata.

sabato 19 dicembre 2015

Volantone natalizio rovesciato?

Dall'uscita del volantone natalizio le critiche non sono mancate, comparse qua e là nei social e in alcuni commenti.
In effetti la scelta lascia piuttosto perplessi, soprattutto se si pensa ai soggetti e agli autori a cui eravamo abituati.


Ora invece ci ritroviamo con questo tratto di dubbio gusto.
Ma  non è semplicemente una questione di gusti: è proprio il tratto che non convince per nulla.
Se il punto rappresenta la divinità, questa dovrebbe essere raffigurata in alto, non in basso.
Se invece, visto che dovrebbe dire qualcosa sul Natale, cioè sull'Incarnazione, la linea curva è la divinità e il punto rappresenta l'incarnazione, allora non si capisce il movimento da destra verso sinistra, poiché è più facile immaginare lo scorrere del tempo come un asse che va da sinistra verso destra. E poi comunque perderebbero senso le altre linee curve.
Insomma, se rovesciato, avrebbe molto più senso. Così.


La linea grossa sarebbe ovviamente la linea "cristiana", l'unica che conduce alla divinità. Anche se oggettivamente non avrebbe un significato molto natalizio.
Ma neanche l'opera originale o l'autore lo avrebbero.
Ecco altri esempi della produzione artistica di Kandisky.






Mah. Probabilmente è un genio nel cogliere la confusione morale e spirituale del mondo moderno. Ma forse non lo è nel cogliere il valore presente, nonostante la confusione dominante nel mondo moderno.
Proprio in momenti di confusione e di oscurità come questi diventa sempre più evidente che senza memoria si costruisce sulla sabbia o non si costruisce nulla.



domenica 29 novembre 2015

Su libertà e verità

Ho ricevuto da un caro amico la seguente email.
Gentile Giovanni,
in realtà il rapporto fra libertà e verità mi sembra stretto e pertinente all'esperienza cristiana nella storia.
Che la verità non sia un discorso, una serie di definizioni verbali, ma una persona (il Verbo si è fatto Carne, non carta, dice mi pare S. Bernardo), lo ripete, assieme alla Chiesa di sempre, S. Agostino con una delle sue fulminanti definizioni: “Quid est veritas? Vir qui adest.” Che cos'è la verità? Un Uomo presente. Lo dice del resto Gesù: “Io sono la via la verità e la vita" (la traduzione letterale sarebbe, mi risulta: la via vera e viva). Significa che la verità si vive esattamente in un rapporto con Lui, il quale non può che essere un rapporto vivo, vissuto nel presente, in cui ha un ruolo primario la nostra continua decisione di sostenerlo (libertà), e non un rapporto con discorsi già definiti nel passato. Il fatto che Gesù dica di sé: “Io sono la via”, significa anche che per noi questa verità (come del resto in qualsiasi rapporto) non è dato conquistare subito una volta per tutte, ma fin che siamo in questo mondo si dà a noi nella forma di un cammino; cammino di cui la dottrina della Chiesa cattolica costituisce come i paracarri per non deragliare e per camminare più spediti, ma non il fine e la sostanza, che sono un rapporto vivo con il Padre in Cristo, ultimamente non verbalizzabile, come insegnano fra gli altri i mistici (tanto è vero che noi cattolici, per fortuna, non adoriamo un libro, ma l'Ostia nel tabernacolo, davanti alla quale è misteriosamente assicurato lo spazio per tutta la nostra libertà, errori compresi; lo ha voluto Lui consegnandosi nelle nostre mani). Questo è relativismo? No certo, perché imperfetto (per ora) è il nostro rapportarci a Cristo, non Lui, che rimane immutabile ieri, oggi e sempre. La nostra parte la facciamo tornando a desiderarLo e a pregarLo di rifarSi vivo nella nostra vita dopo ogni caduta, senza considerarci degni della salvezza.
Quindi, la frase del Vangelo che citi tu, richiede la distinzione delle due fasi della libertà: la libertà di scelta, che si deve (con l'aiuto della Grazia efficace, ma CI VUOLE il nostro passo, la nostra decisione) esplicare nel seguire Gesù (“Se osserverete le mie parole...”) e la libertà compiuta, perfetta, quella che consiste nella soddisfazione dei desideri più autentici, e nella conoscenza della Verità.
Aggiungo (e questo se vuoi è il punto più delicato, quello da aiutarci a chiarire meglio, in cui la confusione mi sembra oggi più facile), che la volontà di Cristo mi pare, come ho accennato, proprio che noi mettiamo in moto la nostra libertà nel libero e confuso agone della storia, fatta di circostanze effimere, impastate di male, cercando di costruire la Chiesa, in base al nostro discernimento (cultura), costanza (carità), amore a Lui (missione). Tutte capacità imperfette naturalmente. Il resto lo mette Lui, ma questa nostra libertà che si muove ci vuole. Gesù e la Chiesa non risolvono i nostri problemi storici, ma ci educano a farlo, non perché non ne sarebbero capaci, ma perché VOGLIONO che siamo noi a farlo. È il metodo dell'incarnazione. È nostro dovere cristiano provarci (nel modo più intelligente e lungimirante che possiamo, da serpenti e colombe capaci di interpretare la storia e i suoi bisogni), e non certo stare fermi ad assistere allo sfacelo. È questo, mi pare, il significato del detto (di madre Teresa?): “Cristo non ha mani, ha le nostre mani ecc.” Lui ha scelto di essere presente nel mondo dentro e attraverso la nostra umanità. Evidentemente non gli importa che sia imperfetta e incline al male: la ama e la vuole valorizzare e salvare così, da quando si è incarnato, anzi, da un attimo prima, da quando l'Angelo Gabriele è apparso a Maria (anzi, a ben guardare, da Abramo in poi). In questo progressivo ma sicuro affermarsi della Verità nella storia, capisci, la prima fase della libertà, quella della libera scelta, gioca un ruolo fondamentale.
Con amicizia
G.
Carissimo G., dici giustamente che "la frase del Vangelo che citi tu, richiede la distinzione delle due fasi della libertà". In altre parole, c'è certamente la fase nella quale prima liberamente si aderisce e poi la fase nella quale, dopo aver aderito, si sperimenta la libertà. Come affermava "ama e fai ciò che vuoi", ribadendo con altre parole la libertà raggiunta dopo l'adesione a Cristo.
Qui mi sembra che si possa affermare un aspetto cruciale, una distinzione capitale. Nel primo caso ("liberamente aderisco") la libertà è una condizione dell'azione, una delle condizioni (un'altra è la conoscenza, un'altra è la proposta, ecc.). Nel secondo caso invece la libertà è uno stato.
Qual'è la differenza tra i due?
La differenza capitale è che nel primo caso è in azione quella libertà di cui gode ogni essere vivente dotato di volontà. Nel secondo caso, invece, la libertà del soggetto che aderisce a Cristo e si immedesima totalmente in Cristo, il soggetto gode della libertà di Cristo: in quel caso è la libertà di Cristo che è in azione, una libertà di cui gode anche il soggetto, nella sua partecipazione alla natura divina.
Per usare le parole di madre Teresa ("Cristo non ha mani, ha le mie mani"), ci vuole certamente prima la mia decisione di prestare le mie mani a Cristo (e qui applico la mia libertà, avendo la possibilità di rifiutare il prestito), ma presa questa decisione, non rinuncio alla mia libertà: io usufruisco della libertà di Cristo che usa le mie mani.
Dove nasce il possibile equivoco?
L'equivoco nasce quando si parla di libertà. Se si parla al mondo, in un articolo su un quotidiano o un una intervista per una rivista qualsiasi (non religiosa, intendo) e si afferma che solo dalla libertà si arriva alla verità, mi pare che facilmente il mondo intenderà la libertà che intende lui, cioè la libertà di fare come pare e piace: ma questa non conduce alla verità! E soprattutto stona l'affermazione che SOLO la libertà conduce alla verità. Sinceramente non lo capisco, soprattutto in riferimento al fatto che "La santa Chiesa, nostra madre, sostiene e insegna che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create... Tuttavia, nelle condizioni storiche in cui si trova, l'uomo incontra molte difficoltà per conoscere Dio con la sola luce della ragione...  Per questo l'uomo ha bisogno di essere illuminato dalla Rivelazione di Dio, non solamente su ciò che supera la sua comprensione, ma anche sulle verità religiose e morali che, di per sé, non sono inaccessibili alla ragione..." (CCC n. 36-38). E qui sono in gioco ragione umana e poi la Rivelazione. La libertà non è esclusa, ma non è sola.
Non c'è da scandalizzarsi di questo, certamente. Tutti sbagliano, pure il Papa quando non parla ex-cathedra. Però c'è da notare come questo, in un momento storico di grande confusione, sia l'ennesima conferma di una caduta che può capitare e capita a tutti e per questo richiede a noi tutti la più grande attenzione.

lunedì 23 novembre 2015

Parigi, strani attentatori e strani attentati


Questa sarebbe l'attentatrice terrorista, l'integralista islamica terrorista che si è fatta esplodere con la cintura. Subito ribattezzata dai media "la prima kamikaze islamica che si è fatta esplodere in Europa", tanto per spargere un po' di terrore.
Poi si sono accorti di averla detta troppo grossa e hanno dovuto cambiare versione. Una che sul profilo FB aveva pure foto con tatuaggi, non era precisamente credibile come esempio tipico di estremista islamica. E così si sono inventati che in realtà, nel blitz in cui è rimasta uccisa (mannaggia, non si salva mai un attentatore, uno da interrogare) sarebbe stato un altro a radiocomandare l'esplosione della cintura.
Ma questa rischia di essere la classica pezza peggiore del buco. Perché se è vero che le cinture a disposizione dei terroristi sono dotate di inneschi radiocomandati, allora forse si spiega meglio la cosa bizzarra successa allo stadio, dove gli attentatori si sono fatti esplodere in un piazzale aperto, con pochissimi presenti e solo un morto, a parte loro stessi. Non si sono fatti esplodere nella calca dell'ingresso; non si sono fatti esplodere nella calca dell'uscita. No, si sono fatti esplodere in un piazzale praticamente vuoto, mentre tutti gli spettatori erano dentro a vedere la partita, con la partita in corso.
Ma si sono fatti esplodere o sono stati fatti esplodere?

Che dite, sono ragionamenti troppo complottisti? Ma no, i complottisti sparano le loro bislacche teorie su siti e su blog improbabili. E poi queste teorie non compaiono mai sui siti di informazione principali, quelli appartenenti al mainstream.
E le osservazioni qui espresse si trovano, magari con poco risalto, sui principali media. Come sul Corriere, in questo articolo, dove si esprimono sette dubbi molto pesanti, tra cui:

  1. quanti erano gli attentatori?
  2. chi ha aiutato i terroristi? come hanno fatto a disporre di un simile armamento di fuoco?
  3. come hanno fatto a sfuggire all'intelligence?

Per fortuna qualche risposta la possiamo dare.
Visto che un comunicato Isis dice che gli attentatori al Bataclan erano otto ma secondo le forze dell'ordine francesi quelli ammazzati sono sette, è evidente che l'Isis è una fonte più affidabile delle forze di polizia. Se così non fosse, perché ora le forze di polizia starebbero cercando l'ottavo? Sono sette o sono otto?
Anzi, probabilmente serve proprio che siano otto e non sette, così tutte le forze dell'ordine sono a caccia dell'ottavo fantasma e alle forze dell'ordine possono essere comandati tutti i sorprusi e le violazioni che servono, perché c'è il terrorista fantasma da ricercare. E pure la politica può comandare lo stato d'emergenza. E sospendere il trattato di Schengen, di fatto cancellarlo e istituire i controlli alle frontiere. E limitare le nostre libertà e chiedere una riduzione sempre maggiore. Perché al prossimo attentato ci diranno che non c'è stata abbastanza cessione di sovranità, non c'è stata abbastanza integrazione, ci vuole più Europa.
In altre parole, più potere a loro, gli stessi che hanno fallito nel proteggerci.

Altro articolo complottista. Da Rainews. Dove si legge l'incredibile frase: "Otto terroristi neutralizzati, hanno detto i funzionari, ma non ci sono informazioni per dire se, a quell'ora, tutti siano stati fermati". Ma come, non sono stati fermati? E se non sono stati fermati, come si fa a dire che sono "neutralizzati"?
Ancora Rainews. Il passaporto siriano ritrovato è falso. Numeri sballati e foto diversa. Però dal giorno dopo la Francia bombarda i deserti siriani.

E dal sito del quotidiano "Il Giornale", altro complottista. Dove vengono esposti diversi dubbi, tra cui il fatto che "I sopravvissuti hanno raccontato che i terroristi si comportavano come uomini delle forze speciali". Come nel caso dell'attentato a Charlie Hebdo. Ma sbadati tanto da lasciare in bella vista un passaporto: come nel caso di Charlie Hebdo.
E poi "Uno dei kamikaze, Ismael Omar Mostefai, era già noto alle forze di sicurezza francesi. Ci sono quindi stati errori, come del resto era capitato anche prima della strage di Charlie Hebdo, nei sistemi di controllo". Se lo dicono loro...
Stessi soggetti addetti alla sicurezza nazionale. Stessi fatti. Stessi risultati. Tutti i terroristi morti. E nuovi impegni militari per il governo.
Ora gli stessi che hanno fallito due volte, hanno più poteri. Come dice la canzone di Povia "Chi comanda il mondo", proprio all'inizio: "Fate la nanna, bambini, verranno tempi migliori...".

Altro sito complottista, HuffingtonPost. Sulle inefficienze dei servizi segreti belgi. E con relativo paragone con Charlie Hebdo e inefficienze varie. E stupidaggini enunciate senza la minima vergogna. Per esempio: "I precedenti aiutano a capire. Negli attentati a Charlie Hebdo e al supermercato Kosher, i fratelli Said e Cherif Kouachi e Amedy Coulibaly non si erano suicidati durante o subito dopo l’azione ma avevano messo nel conto una fuga disperata ed equivalente a un suicidio. E così è stato. Per Abdeslam Salah invece non c’è stata né la fuga disperata, né una coda autolesionista. E’ fuggito e basta".

Ma come, scrivono che per capire devo vedere i precedenti, poi citano Charlie Hebdo e "la fuga disperata ed equivalente a un suicidio" e infine, come se niente fosse concludono che invece in questo caso "non c’è stata né la fuga disperata, né una coda autolesionista"? Ci hanno preso per tonti?
Pensano forse che non si conosca il principio di non contraddizione? Ci stanno dando la dimostrazione che la terra è tonda e poi concludono il ragionamento con la frase "e così abbiamo dimostrato che la terra è piatta"?

Ha ragione Povia: meglio andare a fare la nanna, perché a leggere certi siti complottisti il cervello va in pappa.





sabato 21 novembre 2015

Parigi, strani attentati

Da una notizia su Yahoo.
"Parigi (Francia), 21 nov. (LaPresse/Reuters) - Nel caos dell'esplosione al Comptoir Voltaire café di venerdì scorso a Parigi, l'infermiere parigino 46enne David si è subito attivato per aiutare i feriti. Tra loro c'era un uomo sdraiato fra i tavoli e le sedie rovesciate sulla terrazza. Non aveva riportato ferite gravi, ma era incosciente, così David ha deciso di effettuare su di lui una procedura d'emergenza. Solo in quel momento l'infermiere ha capito: l'uomo che stava cercando di salvare, era uno degli attentatori... L'uomo che David stava cercando di rianimare era infatti Ibrahim Abdeslam, uno dei responsabili degli attacchi parigini. La sua bomba, però, non è esplosa come avrebbe dovuto e ha ucciso solo lui non facendo altre vittime."
Ma che strano, uno che non aveva riportato ferite gravi, poi muore. Che sfortuna! Nessun attentatore sopravvissuto, nessuno da interrogare. E chissà come mai la bomba "non è esplosa come avrebbe dovuto". E ha ucciso solo lui. Ma se doveva esplodere male, non poteva semplicemente non esplodere, permettendone la cattura? Che sfortuna!
Proprio come in tutti gli altri attentati. Tutti morti gli attentatori. Sia in Spagna, sia a Londra nelle metro e sul bus, sia gli attentatori di Charlie Hebdo, che hanno agito come professionisti e si muovevano come professionisti, salvo poi comportarsi come dilettanti quando sono stati presi nel negozio o nell'appartamento. E pure gli attentatori di Parigi, quelli beccati nella loro tana dalle forze speciali: tutti morti. E poi gli attentatori omicidi in hotel nel Malì. Con un certo imbarazzo, le autorità hanno ammesso 21 morti di diverse nazionalità, di cui 2 attentatori. Ma come, solo due? E gli altri che fine hanno fatto?
Che strano...

domenica 15 novembre 2015

Siamo in guerra, come e perché vinceremo?

Siamo in guerra, forse ora sarà più chiaro a tanti.
E la stiamo perdendo questa guerra, perché la maggioranza delle persone non ha capito ancora che siamo in guerra. Forse lo ha capito perché lo ripete come lo ripetono tutti i media. Ma non lo ha capito fino in fondo perché da domattina continuerà a fare tutto come al solito, tutto come sempre, come se non ci fosse la guerra. E non si può vincere una guerra che nessuno combatte.
Piuttosto che proporre pensieri miei, vi propongo le parole di un editoriale: quando qualcosa è scritto tanto bene, inutile cercare di scrivere qualcosa di meglio (occorre pure avere coscienza dei propri limiti).
L'editoriale è tratto dal sito www.difesaonline.it
"Si parlerà per giorni degli attentati a Parigi. Un’ondata di indignazione e retorica seguirà l’ennesima strage di innocenti, comparse di un film dell’orrore deciso dagli altri. Seguiranno considerazioni politiche e militari, con dibattiti ideologici sulle cause e sulle modalità di reazione. Si parlerà di sicurezza, si parlerà di intelligence. Lo abbiamo già visto e ci accoderemo supini come cittadini virtuali, rabbiosi dietro uno schermo e una tastiera, ma felici in fondo per non essere vittime dirette.
La cosiddetta guerra contro il terrorismo forse è già persa. Il resto sono chiacchiere che sfioriranno col tempo, appena in tempo per entrare nei fiotti commerciali del prossimo Natale.
Il motivo è essenzialmente sociale. Una guerra si vince innanzitutto se c’è, se ci sono cioè delle forze che si contrappongono. Forze che si contrappongono hanno ragione di esistere se c’è qualcosa da difendere. Contro l’Isis o qualsivoglia fronte jihadista islamico, non esiste un fronte compatto semplicemente perché non esiste più nulla che abbia deciso di sopravvivere. L’Occidente e l’Europa in particolare hanno gettato la spugna, rinunciando a se stessi e alla loro identità. È avvenuto nemmeno troppo lentamente nell’ultimo mezzo secolo, in un silenzio compreso tra la malizia ideologica e la non curanza diffusa.
Qualcuno dirà che l’identità è un concetto superato, frutto di un mondo obsoleto e che l’unico valore in cui riconoscersi è la mescolanza delle identità stesse. Con queste premesse frutto di cinquant’anni di masochismo, ogni dibattito è inutile.
Le esplosioni di Parigi non derivano da armi ma dalla stanchezza di esistere. Sono il suicidio di una società che non riconosce a se stessa un cammino storico, un’evoluzione avvenuta intorno a principi oggettivi e inalienabili. Dall’Editto di Costantino, alla Magna Carta, dalla Rivoluzione Francese alle ideologie del Novecento: per millenni l’Occidente ha proposto formule spesso in contrasto tra loro, ma comunque focalizzate essenzialmente su se stesso e sul suo futuro.
Cosa è rimasto di questo? Cosa siamo stati capaci di fare negli ultimi decenni pensando alle generazioni che verranno?
Se la cultura occidentale sia morta a Yalta o a Woodstock poco importa. La quinta colonna del nemico che crediamo di combattere (chiamiamolo Isis per convenienza…) siamo noi stessi, stanchi di sudare per qualcosa, ingrassati all’ombra dei privilegi che abbiamo ereditato dai nostri padri. Non riconoscere nella bozza di Costituzione europea la matrice cristiana è stato l’esempio più lampante di un’abdicazione generale. In un continente fisicamente costruito intorno ai campanili il dibattito non sarebbe dovuto nemmeno nascere. Abbiamo reciso il filo col passato, fobici di ogni retaggio e di ogni tradizione.
Siamo una società obesa e virtuale che finge di volere e volersi bene solo per evitare il peso del sacrificio. Non a caso l’ossessione pacifista e terzomondista spesso è più intrisa di odio per le proprie radici che di carità per gli altri. È un cul de sac mentale da cui non si esce.
Combattere per se stessi è un impegno troppo gravoso, soprattutto per chi ha ceduto all’abulia dell’appartenenza e non si riconosce più in niente. Siamo finiti da tempo nel masochismo culturale, alterofili per sport, critici per emulazione, suicidi per stanchezza. A fronte di culture giovani, affamate, determinate e spietate ci arrovelliamo in parole inutili aspettando la prossima tappa della corsa all’orrore.
Sembra inutile cercare soluzioni. L’Islam radicale è un fenomeno dell’attualità, semplice strumento della Storia. Anche se sconfitto sul campo sarà seguito da altro. Il nostro nemico siamo noi stessi sempre più simili alla Roma del IV° e V° secolo.
Combinati così siamo destinati a sparire con grande scempio di ciò che nel bene e nel male è stato costruito nei secoli.
Molte serpi in seno della cultura occidentale gioiranno, credendo non si sa come di farla franca."
Siamo in guerra, per questo esiste questo blog. Un blog modesto, che comunque in appena cinque mesi ha avuto oltre tredicimila visite. Poca cosa ancora. Ma con la certezza della vittoria, perché la Verità c'è e non dipende da me, non dipende da noi. Questo blog potrà sparire, ma la Verità rimarrà. Anche se questo blog dovesse sparire, nessuno potrà negare che ha dato il suo piccolo modesto contributo per affermare la Verità.
E alcuni pezzi di questa Verità sono questi:

  • questa Europa ha negato le proprie origini cristiane;
  • questa Europa è nata con l'obiettivo della pace;
  • oggi siamo in guerra, questa Europa ha fallito e con essa tutte le istituzioni che l'hanno costruita e sostenuta fino ad oggi.

Ora deve sorgere un popolo, il cui primo atto dev'essere la presa di coscienza di essere un popolo. “Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia” (Paolo VI, lettera al suo amico Jean Guitton).



venerdì 13 novembre 2015

Parigi, la Madonna lo aveva detto

Tra la trentina di veggenti (a me noti! ma chissà quanti altri...), la veggente costaricana Luz del Maria (ora in Argentina) si distingue per messaggi molto lunghi, oltre ad essere piuttosto frequenti.
Ma la lunghezza di tali messaggi è presto spiegata: spesso si tratta di lunghe catechesi, inframezzate da vere e proprie previsioni, sotto forma di richiesta di preghiera per tal paese o tale situazione.
Alcune di queste si sono già verificate, in maniera clamorosa. Tra queste, nelle ultime settimane vi sono stati diversi messaggi che prefiguravano un attentato terroristico in Francia, a Parigi.
Questo il testo di quei passaggi.

1-08-2015
Luz del Maria: "Veniamo allertati: la Madonna mi ha confidato che ad un certo punto la Francia sarà attaccata e questi stranieri giungeranno fino a Parigi, questo a causa della cattiva condotta dell’uomo.
La stessa cosa succederà all’Italia, a causa delle sue decisioni sbagliate ed anche per le offese a Cristo, Re dell’Universo. Gli accadimenti saranno continui, e ci sarà chi si chiederà con sorpresa: Chi sta attaccando Roma? E dovremo dire: quelli che si definivano loro amici, non quelli che si definivano loro nemici…"

17-09-2015
"Figli del Mio Cuore Immacolato, quello che vedete non sempre corrisponde alla realtà; per non causare allarme, all'umanità viene nascosta la verità di quello che si sta avvicinando e di quello che vivrà.
Amati figli, in questo momento dovete pregare per l’Europa. La natura scatenerà i suoi elementi su questa terra, di paese in paese, a causa del terrorismo, della mancanza di fede e della ribellione contro Dio.
La fame giungerà all’improvviso in questo continente, in Europa, dove i frutti sovrabbondano, non ci saranno più raccolti.
Allo stesso modo in cui il cuore dell’uomo si indurisce, verrà negato all’uomo l’alimento.   I poveri figli di Spagna, patiranno per la ribellione contro Dio.
La violenza aumenta in tutta la Terra, e divamperà con brutalità in Europa.
L’Italia conoscerà il dolore di coloro che disprezzano tutto quello che Dio ricorda loro. Sulle sue strade scorrerà il sangue.  Le Mie Canarie (le isole spagnole) saranno flagellate crudelmente, si solleveranno fratelli contro fratelli.
L’ambizione dell’uomo, unita all’ateismo, all’ira e alla superbia giungerà in Francia. Le notti di risa, diventeranno tenebre di lamento."

30-09-2015
"Figli, sarà una lunga sofferenza tra potenze terrene, le une guidate dal potere di famiglie che hanno in pugno l'umanità, le altre seguiranno coloro che offriranno un'apparente sicurezza per i loro Popoli. A momenti sembrerà che le alleanze e gli accordi avanzino, ma questo sarà il sipario del vero scenario. Si indicheranno a vicenda come i veri colpevoli e di non aver rispettato gli accordi, ma questa sarà solo una menzogna di fronte ai veri ed occulti propositi del principe del male, che con i ganci nella mascella, sarà il flagello dei Miei figli.
Amati figli, gli innocenti subiscono gli effetti del male da parte di coloro che, guidati dal fanatismo e  invasi dall'ira, agiscono contro i loro fratelli.  In questo momento l'umanità vivrà atti di terrorismo per mano di veri carnefici.Pregate, Miei amati, pregate per la Francia, patirà con grande dolore.Figli, i leaders di questo momento, manipolano con astuzia le menti dei loro Popoli, riuscendo in questo modo a tenere in piedi grandi satelliti del male, senza che le persone ne siano consapevoli e giungono ad appoggiare atti contrari al Mio Operare ed Agire, contrari al Mio Amore."

8-10-2015
"Figli Miei:
COME AVETE POTUTO PERMETTERE CHE L’INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA CON I SUOI ARTEFATTI, CON I SUOI DARDI AVVELENATI, DISTRUGGESSE QUELLO CHE IL PADRE CELESTE AVEVA CREATO PERCHE’ POTESTE VIVERE DEGNAMENTE SU QUESTA TERRA?
Alcuni di voi guardano con grande considerazione i campi di concentramento della Seconda Guerra Mondiale, ma dovreste guardare nelle vostre case, dove voi siete stati i torturatori dei vostri stessi figli, permettendo che la televisione continuasse ad essere il campo di concentramento, attraverso il quale le grandi industrie cinematografiche hanno istruito e preparato i vostri figli, di modo che in questo momento si unissero a quelli che portano il terrore in tutto il mondo.
Amati figli, pregate per la Francia, sarà scossa dal terrorismo.Pregate per Roma, figli Miei, il terrorismo è in agguato ed assesterà un colpo mortale. Pregate, figli Miei, pregate per il Cile e pregate per gli Stati Uniti."

Occorre ricordare che la Madonna in questi messaggi richiede la massima diffusione degli stessi. E occorre ricordare che alla fine vi sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, come pure predetto a Fatima.
Ma occorre la nostra conversione, perché Satana è all'opera. Occorre che il mondo si converta, per non perire. Come dice la Madonna, avanti con coraggio, perché Dio difende i suoi fedeli.

martedì 10 novembre 2015

Messaggi Mariani

Come ho spiegato nel post dedicato, questo blog è nato dalla considerazione che siamo in guerra. Non perché abbiamo voluto questa guerra, noi del popolo. Ma perché questa guerra ce l'hanno dichiarata e la guerra è in corso. Quindi occorre guardare in faccia alla realtà: siamo in guerra.
Una guerra prima di tutto spirituale, contro la Chiesa, contro il popolo cristiano. Poi diventata guerra economica e finanziaria, per portarci alla fame e alla schiavitù. Ma ben presto, temo, diventerà una guerra reale, fatta di bombe e di morti. E i segni dei preparativi di questa guerra reale purtroppo ci sono tutti.
Ma c'è un'altra considerazione che mi preme fare. La guerra in corso e quella che ci sarà, ci sarà perché Dio la permette. E Dio la permetterà per "purificare" l'umanità dalle lordure commesse fino ad oggi, per punire l'umanità dei terrificanti delitti che ha finora commesso e che continua a commettere. Gli innocenti subiscono violenza da parte dei malvagi e il loro sangue grida giustizia. Dio è infinitamente misericordioso, ma ugualmente è infinitamente giusto.

Papa Leone XIII sembra abbia avuto la visione di un dialogo tra Dio e Satana, nel quale Dio permetteva a Satana di perseguitare la Chiesa per un secolo. Dai messaggi di Fatima sappiamo che infine vi sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Ma prima di questo lieto fine, la sofferenza sarà grande.

Quello che ci attende è stato chiaramente descritto nei messaggi delle apparizioni a La Salette.
"...Felici le anime umili guidate dallo Spirito Santo! Io combatterò con esse fino a che esse saranno nella pienezza dell'età. La natura chiede vendetta per gli uomini ed essa freme di spavento nell'attesa di ciò che deve arrivare alla terra insudiciata dai crimini. Tremate terra e voi che fate professione di adorare Gesú Cristo e che dentro di voi adorate solo voi stessi; tremate perché Dio sta per consegnarvi al Suo nemico, perché i luoghi santi sono nella corruzione, molti conventi non sono piú le case di Dio, ma i pascoli di Asmodeo e dei suoi.
Sarà durante questo tempo che nascerà l'anticristo da una religiosa ebrea, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente, il padrone dell'impurità; suo padre sarà Vescovo, nascendo vomiterà delle bestemmie, egli avrà dei denti, in una parola sarà il diavolo incarnato; egli lancerà delle grida spaventose, farà dei prodigi, non si nutrirà che di impurità.
Egli avrà dei fratelli che, sebbene non siano dei demoni incarnati come lui, saranno dei figli del male; a dodici anni essi si faranno notare per le prodi vittorie che otterranno; presto essi saranno ognuno alla testa degli eserciti assistiti dalle legioni dell'inferno.
Le stagioni saranno cambiate, la terra non produrrà che frutti cattivi, gli astri perderanno i loro movimenti regolari, la luna non rifletterà che una debole luce rossastra; l'acqua e il fuoco daranno al globo terrestre dei movimenti convulsi e degli orribili terremoti che inghiottiranno delle montagne, delle città.
Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo. I demoni dell'aria con l'anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell'aria e gli uomini si pervertiranno sempre piú.
Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità.
Io rivolgo un appello urgente alla terra; Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e vero Salvatore degli uomini; Io chiamo i miei figli , i miei veri devoti, quelli che si sono dati a Me perché io li conduca dal Mio divin Figlio, quelli che Io porto, per cosí dire, nelle mie braccia, quelli che sono vissuti del Mio Spirito; infine Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesú Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell'umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell'unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo.
È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra.
Andate e mostratevi come i miei cari figli; Io sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia.
Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l'onore di Gesú Cristo.
Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini.
La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione.
Ma ecco Enoch ed Elia riempiti dello Spirito di Dio; essi predicheranno con la forza di Dio e gli uomini di buona volontà crederanno in Dio e molte anime saranno consolate; essi faranno grandi progressi per virtú dello Spirito Santo e condanneranno gli errori diabolici dell'anticristo.
Sciagura agli abitanti della terra!
Vi saranno guerre spaventose e carestie; pesti e malattie contagiose; pioverà una grandine spaventosa di animali; tuoni che scuoteranno le città; terremoti che inghiottiranno paesi; si udiranno delle voci nell'aria; gli uomini batteranno la testa contro i muri, essi chiameranno la morte, da un'altra parte la morte li supplizierà; il sangue scorrerà da ogni parte.
Chi potrà vivere se Dio non diminuirà il tempo della prova ?
Dal sangue, dalle lacrime e dalle preghiere dei giusti Dio si lascerà placare; Enoch ed Elia saranno messi a morte; Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo cadrà e distruggerà tre città; tutto l'universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro.
È tempo, il sole si oscura; la fede sola vivrà.
Ecco il tempo, l'abisso si apre.
Ecco il re delle tenebre.
Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatore del mondo.
Egli si alzerà con orgoglio nell'aria per andare fino al Cielo; egli sarà soffocato dal respiro di San Michele Arcangelo.
Egli cadrà e la terra che da tre giorni sarà in continue evoluzioni, aprirà il suo seno pieno di fuoco; egli sarà sprofondato per sempre con tutti i suoi nei baratri eterni dell'inferno.
Allora l'acqua e il fuoco purificheranno la terra e consumeranno tutte le opere dell'orgoglio degli uomini e tutto sarà rinnovato: Dio sarà servito e glorificato. "
Ma non basta. Il famoso terzo segreto di Fatima è rimasto segreto, nonostante la Vergine abbia chiesto che fosse diffuso, almeno dal 1960. Ma così la Chiesa non ha fatto (forse perché parlava di "Roma che perderà la fede e diventerà la sede dell'Anticristo", come dice pure La Salette?).

La Chiesa ha taciuto, ma la Madonna non ha smesso più di parlare.
A partire da Garabandal (1961-65) e poi proseguire per tante altre apparizioni, con particolare intensità da Medjugorje fino ad oggi.
Per comprendere la vastità del fenomeno, occorre considerare che io ho trovato oltre una trentina di veggenti i cui messaggi appaiono credibili ed in linea sia con la dottrina della Chiesa sia con i messaggi di La Salette, di Fatima, di Garabandal, di Medjugorje. E sono solo quelli che ho trovato io: e sono solo quelli di cui c'è traccia su internet.
Tutti parlano di persecuzioni, di guerre, di disastri naturali, del male all'interno della Chiesa, della persecuzione dei cristiani e alla fine del trionfo del Cuore Immacolato di Maria e di una nuova era di pace.

Quello che traspare da tutti i messaggi è una vera e propria chiamata "alle armi" da parte della Vergine Maria. E le armi sono queste: "Tra le mani il Santo Rosario e la Sacra Scrittura; nel cuore l’amore alla verità" (messaggio di Anguera del 14-10-2015).
Per seguire le principali di queste apparizioni è disponibile una App per cellulari Android che si chiama Messaggi Mariani ed è scaricabile dal Play Store di Google.
Questi i testi di alcuni degli ultimi messaggi.
"Cari figli, l’umanità è malata e ha bisogno di essere curata. Vivete rivolti al Paradiso, per il quale unicamente siete stati creati. Siate del Signore. Mostrate a tutti, con i vostri esempi e parole, che le cose del mondo non sono per voi. Sono vostra Madre e sono venuta dal cielo per chiamarvi alla santità. Date il meglio di voi nella missione che vi è stata affidata. Confidate pienamente nel potere di Dio e tutto finirà bene per voi. Non perdetevi d’animo. Quando tutto sembrerà perduto, il Signore manifesterà il suo potere in favore dei giusti. Cercatelo nell’Eucarestia per essere grandi nella fede. Non vivete lontani dalla sua grazia. Voi state nel mondo, ma non siete del mondo. Coraggio. Dopo tutta la tribolazione la Terra sarà trasformata e gli uomini e le donne di fede sperimenteranno grande gioia. Rallegratevi. Ciò che il Signore ha preparato per i suoi eletti non è mai stato visto da occhi umani. Avanti sul cammino che vi ho indicato." (Anguera, 19-10-2015)
"Cari figli, non sentitevi soli. Io sono al vostro fianco. Abbiate coraggio. Non perdetevi d’animo. Non tiratevi indietro. Sono venuta dal cielo per chiamarvi alla conversione. Non allontanatevi da mio Figlio Gesù. Solo in lui è la vostra vera felicità. Dategli la vostra esistenza e sarete ricchi nella fede. Vivete nel tempo delle grandi prove. Cercate forza nella preghiera e nell’ascolto delle Parole di mio Figlio Gesù. Quando vi sentite deboli, chiamate lui che vede nel segreto e vi conosce per nome. Ricolmatevi dell’amore del Signore. Il domani sarà migliore per gli uomini e le donne di fede. Quando tutto sembrerà perduto, il Signore manifesterà il suo potere in favore dei giusti. Egli vi ricompenserà per il vostro coraggio nel testimoniare il suo amore. Non ci sarà sofferenza e la pace regnerà per sempre. Avanti con gioia." (Anguera, 25-10-2015)
"Cari figli, abbracciate la dottrina della verità. Non permettete che il demonio vi inganni. Amate e difendete la verità. La Chiesa del mio Gesù è unica e i suoi insegnamenti devono essere gli insegnamenti di mio Figlio Gesù. Le novità moderne feriscono tutto il valore lasciato dal mio Gesù. La Chiesa passa per il Calvario e arriverà alla morte, ma dopo tutto il dolore verrà la Resurrezione e la Vita. Dopo le tenebre verrà la luce. Abbiate fiducia, fede e speranza. Restate con il Signore e tutto finirà bene per voi. Inginocchiatevi in preghiera. Cercate forza nell’Eucarestia e nelle Parole del mio Gesù. La verità del mio Gesù non sarà mai mezza-verità. State attenti e ascoltatemi. Qualunque cosa accada, non tiratevi indietro. Sono vostra Madre Addolorata e soffro per ciò che vi attende. Avanti nella verità." (Anguera, 31-10-2015)
"Cari figli, per mezzo del battesimo avete ricevuto tutta la grazia per testimoniare la presenza del mio Gesù e il suo potere in questo mondo. Non siate paurosi, perché a chi molto è stato dato, molto sarà chiesto dal Signore. Vi chiedo di tenere come regola principale di vita la difesa della Santa Dottrina della Chiesa del mio Gesù. Dite a tutti che la Verità del mio Gesù è incontestabile e innegoziabile. L’umanità vivrà l’angoscia di un condannato. La grande confusione spirituale si diffonderà nel mondo. Il demonio causerà cecità spirituale in molte anime, ma guai a coloro che causano discordia e divisione nella Casa di Dio. Soffro per ciò che vi attende. Inginocchiatevi in preghiera. Confessione, Eucarestia, Sacra Scrittura, Santo Rosario e la Consacrazione al mio Cuore Immacolato. Ecco le armi per il Grande Combattimento Spirituale. Avanti." (Anguera, 3-11-2015)
"L’uomo si dimentica in fretta dei Miei costanti Appelli alla conversione, che vi faccio prima che vi esaminiate da soli e vi troviate di fronte al vostro cattivo comportamento e alle cattive azioni che avete commesso. Prima di vedervi interiormente, vivrete l’esteriorità dell’Avvertimento; il peccato non ha effetto solo sull’anima dell’uomo, ma influisce su tutto quello che gli sta intorno. Per questo, il firmamento vi farà conoscere l’arrivo del preludio dell’Avvertimento: VEDRETE UN GRANDE SEGNO NEL CIELO, non vi danneggerà fisicamente, anche se l’impatto sarà grande, perché nell’oscurità, il cielo si illuminerà come mai era successo e come mai lo avete visto. ... A causa della disobbedienza, l’uomo attrae le fatidiche tribolazioni. L’acqua è simbolo di purificazione; l’umanità non sarà castigata nuovamente con un diluvio, ma questo non significa che l’acqua non entrerà sulla terra intera, per purificarla. L’acqua purificherà nuovamente le opere e le azioni indebite di questa generazione.... Non confondetevi figli Miei, la lotta si inasprirà man mano che si andrà avanti. Manca ancora l’attuazione di Grandi Rivelazioni che riguardano la salvezza dell’umanità; la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato non è stata fatta, (3) hanno consacrato la Francia al Sacro Cuore di Mio Figlio ed il mondo intero, MA NON HANNO COMPIUTO LA MIA GRANDE RICHIESTA, PER EVITARE LE CALAMITA’ E LA GRANDE SOFFERENZA DI QUESTA GENERAZIONE.... Amati figli, pregate per il Cile, la terra tremerà. Amati figli, pregate per l’Argentina, gli abitanti di questo amato paese impugneranno le armi. 
Amati figli, pregate per il Messico, sarà scosso. 
Amati figli, pregate per l’Indonesia, soffrirà. L’arrivo inatteso di un asteroide, porterà con sé una grande sofferenza per i Miei figli.... MIEI AMATI, ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’ ED I MIEI FIGLI VEDRANNO LA GLORIA DIVINA. VI BENEDICO IN OGNI ATTO CON IL QUALE RIPARERETE, OFFRIRETE ED AGIRETE IN RIPARAZIONE DI TANTE E CONTINUE OFFESE AL DIO VIVO, VERO, RE DEI CIELI E DELLA TERRA." (Luz de Maria, messaggio del 25-10-2015)
"Cari figli, vi amo immensamente e vedervi qui riuniti mi riempie il cuore di gioia.
Figli miei, vengo a chiedere preghiera, preghiera per la mia amata Chiesa, per il mio figlio prediletto, il vicario di Cristo, il Sommo Pontefice ha un grande compito, arduo è il suo compito.
(inizia la visione: la cupola di San Pietro a Roma si spacca e ne esce un fumo nero denso, nella piazza l’antico nemico sotto forma di dragone avanza con passi che fanno tremare la terra, con la coda distrugge il colonnato della piazza, dalla sua bocca escono bestemmie e maledizioni, un odore orribile e un vomito verde nauseabondo.
Sopra gli scaloni della piazza  c’è il Papa, Papa Francesco con la mitra sul capo ed il pastorale nella mano destra, è seduto su una sedia molto lussuosa, poggia il gomito del braccio sinistro sul bracciolo della sedia e china il capo e si copre il viso con la mano sinistra, alla sua destra ed alla sua sinistra ci sono tanti sacerdoti seduti su sedie semplici, tutti con la talare nera.
Ora la piazza è ricoperta di cadaveri, in particolare tantissimi cadaveri di sacerdoti in putrefazione, mangiati dai  vermi; l’antico nemico sotto forma di dragone continua ad avanzare verso il Papa, schiacciando e calpestando i cadaveri, alcuni li prende con la bocca e li lancia lontano, altri li divora, su altri vomita.
Papa Francesco si alza in piedi e batte tre volte la punta del Pastorale a terra, tutti i sacerdoti intorno a lui si alzano, come un boato iniziano pregare ed ecco che comincia a piovere, la pioggia cade a terra e diventa fuoco che brucia e consuma tutto ciò che tocca compreso l’antico nemico.
Finisce la visione e Mamma riprende.)
Figli miei vi amo immensamente, figli miei non ricercate il Signore nei segni ma ricercatelo nella preghiera, non cercate l’amore nelle falsità di questo mondo che vi donano una gioia momentanea e falsa, ricercate l’amore vero, quello che solo il Signore vi può donare.
Figli miei ricordate: dov’è il vostro tesoro, lì sarà il vostro cuore! Fate sì figli miei che il vostro unico tesoro sia il Signore Gesù vivo e vero nel Santissimo Sacramento dell’altare.
Figli miei vi amo.
Adesso vi do la mia santa benedizione.
Grazie per essere accorsi a me." (Madonna di Zaro, veggente Simona, messaggio del 26-09-2015)
La Madonna appare a Zaro (nell'isola di Ischia) dal 1994 (21 anni). Due messaggi al mese (il giorno 8 e il giorno 26), due messaggi diversi alle due veggenti.
La Madonna appare ad Anguera (Brasile) dal 1987 (28 anni). Circa tre messaggi a settimana.
La Madonna appare alla veggente Luz de Maria dal 1990 (25 anni). Circa tre messaggi a settimana.
Ma molte altre apparizioni hanno una storia pluridecennale.
Leggendo tanti messaggi (non li ho letti tutti, ci vorrebbero un pio di anni) li ho trovati sempre coerenti e mai in contrasto con la dottrina della Chiesa. In questi messaggi, oltre agli appelli alla conversione, alla persecuzione fuori e dentro la Chiesa, alle guerre, alla ripresa di quello che viene chiamato "Avvertimento" (vedremo chiaramente tutti i peccati commessi) già descritto a Garabandal, vi sono le chiare manifestazioni/previsioni di cataclismi che dovranno avvenire.

A conferma di quanto sta accadendo in questi tempi c'è la straordinaria attività vulcanica e sismica che riguarda il cosiddetto Ring of Fire, cioè quell'anello che parte dalla costa pacifica dell'america per arrivare al Giappone e all'Indonesia, visibile chiaramente nella cartina qui sotto.


I triangoli rossi mostrano i vulcani ora in eruzione.
Sono 39 i vulcani nel mondo che recentemente sono entrati in eruzione. Di questi, 32 appartengono al Ring of Fire. E circa il 90% degli ultimi terremoti si sono svolti sempre qui.
La lista include il Popocatepetl, il secondo vulcano più grosso dell'America Settentrionale e centrale. Nelle sue vicinanze abitano circa 25 milioni di abitanti. Infatti si trova ad appena 50 miglia dalla capitale Città del Messico, che conta 18 milioni di abitanti. Rimasto inerte per tutto il secolo scorso, si è risvegliato nel 1994 e nelle ultime settimane ha mostrato attività di particolare intensità, con continue emissioni di gas vari.
La piccola cittadina di San Ramon si trova a circa 45 miglia da San Francisco. Nelle ultime tre settimane sono avvenute 583 scosse sismiche. Il precedente record era di 120 scosse sismiche in 31 giorni.
Qualcosa sta accadendo.














sabato 7 novembre 2015

Autocomplotto

Il presunto complotto ha assunto ormai toni grotteschi, quando non ridicoli.
Il tormentone salta fuori ogni qualvolta accade un imprevisto, una novità, una semplice battuta oppure una mossa improvvisa. Ma il primo autore di mosse improvvise è proprio lui, Bergoglio.
E pure il poveretto di padre Lombardi, costretto all'ennesima smentita, non sa più cosa si debba smentire, tanta è la confusione.
L'ultimo caso (per ora, ma da un momento all'altro chissà cosa può accadere) è quello del monsignore spagnolo e la calabrese dal cognome egiziano e solo per questo sembra una storia uscita dalla mente diabolica di Hitchcock. Dato che la Francesca Immacolata è pure in stato interessante, ci manca solo che salti fuori che il padre del nascituro è un prete: e il thriller è servito.
Ma andiamo alla conferenza stampa del povero malcapitato padre Lombardi, riguardanti l'arresto dei due malcapitati e l'uscita di due libri con documenti riservati; il comunicato stampa si conclude con le seguenti parole: "Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa".

Oibò, evidentemente c'è una sorta di epidemia, per la quale chissà in quanti pensano che divulgando documenti segreti si possa aiutare la missione del Papa. Ma com'è che è nata questa pazza idea? Non sarà mica perché il Vaticano ormai è una groviera e il Papa è solo l'ultimo a sapere le cose? Questa è l'unica spiegazione. Al Papa nessuno racconta come stanno davvero le cose, proprio nessuno. Tutti evidentemente raccontano verità parziali, ma nessuno la racconta tutta. Così, i poveretti dei piani bassi, hanno escogitato l'idea del libro e il Papa potrà andare a comprarsene una copia e sapere tutto, ma proprio tutto.
Questa mi pare sia l'unica ipotesi che corrisponda alla richiesta disperata di padre Lombardi: questo è il motivo per cui è andato a chiedere, quasi elemosinando un pochino di pietà ai media laici, di aiutarlo affinché si eviti assolutamente "l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa".
Dimenticando però un piccolo particolare: è stato proprio Bergoglio a mettere lì i due fantastici traditori delatori, e magari lo ha fatto proprio per sapere tutto, finalmente. Così abbiamo la quadratura del cerchio e la scoperta dell'assassino di Hitchcock.

Del resto Bergoglio aveva già dato prova di sé e delle sue capacità, proprio alla fine del Sinodo. Come sappiamo dalla viva voce (o viva penna, o viva tastiera, non si sa bene come avvengano certe cose, magari per locuzione interiore) di Eugenio Scalfari, il Papa il giorno stesso della chiusura del Sinodo, alle ore 18, gli ha telefonato e hanno amabilmente conversato.
Ovviamente padre Lombardi ha smentito ancora (per l'ennesima volta!) il contenuto del colloquio così come virgolettato da Scalfari. "Per cui è chiaro che quello che viene riferito da lui nell’ultimo articolo in merito ai divorziati risposati non è in alcun modo affidabile e non può essere considerato il pensiero del Papa". Ma in precedenza, un anno prima, padre Lombardi si era espresso con toni assai più duri: "...nell’articolo queste due affermazioni (quella sui cardinali e quella sul celibato dei sacerdoti) vengono chiaramente attribuite al Papa ma, curiosamente, le virgolette vengono aperte prima, ma poi non vengono chiuse. Semplicemente mancano le virgolette di chiusura... Dimenticanza o esplicito riconoscimento che si sta facendo una manipolazione per i lettori ingenui?".

Una chiara accusa di manipolazione, fatta nel luglio del 2014.
Insomma, Scalfari è inaffidabile, tutto chiaro.
E cosa ti fa Bergoglio alla fine del Sinodo? Era forse preoccupato che i media non riportassero i corretti contenuti dell'evento? Che non si capisse il messaggio del Sinodo? O forse il messaggio del Sinodo, quello che poteva risultare dalla lettura della Relatio Finalis, poteva lasciare qualche ipotesi a lui non gradita? Come chiarire ogni dubbio?
Perfetto, trovata la soluzione: telefona a Scalfari, il perfetto manipolatore delle sue parole.
Così i cristiani che leggono le frasi riportate da Scalfari si preoccupano, padre Lombardi smentisce come da rito e tutti a nanna!
Anche qui abbiamo la quadratura del cerchio e il colpevole del thriller di Hitchcock.

Infine, per toglierci ogni dubbio, un commento di Andrea Fagioli, direttore di Toscana Oggi:
"Presumo, infine, che Papa Francesco e i suoi collaboratori siano senz'altro coscienti del «rischio» che corrono in certe circostanze e in qualche modo lo accettano. Fa parte anche di una nuova strategia di comunicazione. Non è un caso che anche le interviste vere, quelle con tanto di registratore, vengano rilasciate ai giornali laici e non a quelli cattolici".
Tutto chiaro, no?

Ho solo un'ultimo sospetto.
Vuoi vedere che all'ultima puntata avremo il colpo di scena?
Vuoi vedere tu che l'unico, vero, grande manipolatore, il Grande Corvo di tutto alla fine è...
PADRE LOMBARDI ?!?!
Mi sa che fa una brutta fine. I bravi soldatini fanno sempre una brutta fine.

mercoledì 4 novembre 2015

Scandalo vaticano senza memoria

L'attacco alla memoria è la caratteristica peculiare di questi tempi moderni.
Senza memoria, non si capisce il tempo presente, non si comprende la realtà; la conseguenza è l'incapacità di costruire qualcosa che dure nel tempo.
La stessa inesorabile legge della memoria ora si applica anche al recente scandalo della diffusione di documenti riservati in Vaticano. Chi ha nominato e posto i due personaggi in quei posti chiave nel Vaticano?
Chiunque sia stato, non si può certo dire che le attitudini dei nominati fossero ignote. Se ne è occupato pure Sandro Magister, in un post del 2013, nel quale aveva argomentato sulla proliferazione di consulenti della comunicazione. E il suo giudizio sulla "bella e chiaccherona" Francesca Immacolata Chaouqui non è certo tenero: viene definita una informatrice del sito Dagospia.
Ovviamente di questa definizione e di questo articolo di Magister oggi non c'è traccia su tanti altri siti e articoli che si sono occupati della vicenda. Come se fosse un fulmine a ciel sereno.
Tutti senza memoria.
Senza memoria non si può creare coscienza della propria storia. Senza storia e coscienza della storia, non c'è popolo.
E se non c'è un popolo, ci potrà mai essere un "popolo di Dio"?

martedì 3 novembre 2015

Sinodo, le famiglie sparite

Come già commentato in un post precedente, la Relatio Finalis del Sinodo mi pare scadente, poiché alcuni importanti argomenti sono completamente assenti.
Oltre alla parrocchia e alla sua dimensione di "famiglia", un'altra dimensione è completamente assente, quella dei religiosi.
La parola "famiglia" nel documento è presente 265 volte, la parola "religioso/a" nelle sue diverse declinazioni (anche plurali) è presente 32 volte.
Il termine completo "famiglia religiosa" invece è completamente assente.
Non c'era niente da dire?
Oppure i Padri Sinodali erano preoccupati da altri pensieri, da altre definizioni (inaccettabili) di famiglia e quindi umanamente non hanno avuto tempo e modo di maggiori riflessioni?
Voglio dire che, visti i pericoli, posso capire cosa sia successo. Ma il dato non cambia: il risultato è scadente.

domenica 1 novembre 2015

Auguri ai Santi!

Auguri! Auguri a tutti!
Auguri a noi, che non siamo santi per la nostra volontà.
Auguri a noi, che non siamo santi per le nostre capacità.
Auguri a noi, che siamo santi perché Dio ci vuole santi!
Perché "sono persuaso che colui che ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù" (Fil 1,6).

mercoledì 28 ottobre 2015

Un mediocre documento sinodale

Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Mi riferisco alla Relatio Finalis, documento conclusivo del Sinodo sulla Famiglia.
Forse era prevedibile, visto che comunque si partiva da un testo preciso, il tanto criticato (da alcuni) Instrumentum Laboris. Ovviamente i lavori si sono concentrati sui punti critici e non su quello che si poteva dire sulla famiglia. E si poteva dire tanto, tanto di più.
Anzi, proprio in questi tempi così difficili, era indispensabile dire di più sulla famiglia.
A leggerlo così com'è, mi pare che quel documento, nella sua sostanza, avrebbe potuto essere sottoscritto da qualsiasi chiesa riformata, qualsiasi chiesa protestante. Insomma un documento che sostanzialmente non ha nulla di specificatamente cattolico. E che non introduce nulla di nuovo. Tanta fatica per non dire niente di nuovo? Un Sinodo straordinario l'anno scorso, un Sinodo ordinario quest'anno sullo stesso tema: e poi?
Cosa manca, cosa doveva essere sviluppato come tema?
A mio modesto avviso, il vuoto più grosso di quel documento riguarda il tema della parrocchia come famiglia cristiana.
Il termine "parrocchia" in tutto il testo ricorre appena sei volte. E in tutte le volte il termine è inteso come struttura accessoria. Faccio un esempio: "La parrocchia è il luogo dove coppie esperte possono essere messe a disposizione di quelle più giovani, con l’eventuale concorso di associazioni, movimenti ecclesiali e nuove comunità" (n. 60). Può essere la parrocchia, ma può essere qualsiasi altro luogo ("associazioni, movimenti ecclesiali e nuove comunità") perché l'aspetto fondamentale è l'aiuto di "coppie esperte" alle giovani coppie. Oppure "La direzione spirituale della famiglia può essere considerata uno dei ministeri parrocchiali" (n. 61). Può, oppure non può, perché bisogna pure che vi siano persone all'altezza di questo ministero.
L'unico vago accenno al tema da me indicato è il seguente: "Il principale contributo alla pastorale familiare lo offre la parrocchia, che è famiglia di famiglie...". Niente altro.
Insomma, quello che manca è la definizione del termine "famiglia" a tutta quella serie di corpi intermedi che vanno dalla singola famiglia naturale a tutta la Chiesa, nella quale tutti noi siamo fratelli, figli del medesimo Dio Padre e fratelli di Nostro Signore Gesù Cristo.
In questi tempi, in cui si affacciano gli spettri della guerra, non mi pare una mancanza di poco conto.


sabato 17 ottobre 2015

Confusione su confusione tra Sinodo e CL

Mi ero ripromesso di commentare il Sinodo solo a Sinodo concluso, per evitare di dare giudizi affrettati. Ma quanto è successo l'alto ieri è comunque un fatto che può essere giudicato a parte, vedremo poi quanto avrà influenzato il Sinodo.
Il fatto, o meglio il fattaccio, a cui mi riferisco è la conferenza stampa tenuta da padre Lombardi insieme ad un sacerdote che ha raccontato della (presunta) commozione di alcuni padri sinodali al racconto fatto da un vescovo. Il racconto è la storia di un bambino che alla sua Prima Comunione, sapendo che suo padre, divorziato risposato, non poteva farla, ha spezzato la sua paerticola e ha dato un pezzo al padre.
Ci sarebbe da dire molto su che razza di catechesi sia stata impartita al bambino in questione, cioè cosa abbia capito del Sacramento dell'Eucarestia. E ci sarebbe da dire pure sul fatto che la particola consacrata sia stata data in mano al bambino. Ma qui mi interessa mettere in rilievo altri due aspetti.
Il primo è relativo al fatto che un vescovo si sia sentito di raccontare l'episodio al Sinodo, evidentemente come se fosse un episodio edificante. Purtroppo di vescovi bizzarri ce ne sono e questo è un ulteriore triste esempio. Ma la cosa ancora più grave è che questo sia stato raccontato in sala stampa, presente padre Lombardi. Questo lascia intendere che sia considerato come un episodio edificante da tutta la Chiesa, perché la sala stampa della Santa Sede rappresenta tutta la Chiesa, non solo il vescovo tizio o caio.
Ho la triste impressione che si stia in qualche modo ripetendo quanto successo durante il Concilio Vaticano II. Allora si svolse un Concilio reale, con le discussioni tra i vescovi, e poi un Concilio mediatico, quello riportato dai media di allora. Oggi sta accadendo qualcosa del genere, con due piccole differenze: la moderna potenza dei media rispetto a quella di 50 anni fa; e il fatto che oggi riguardo le discussioni del Sinodo non sappiamo nulla (se non ciò che viene raccontato dalla sala stampa) e la sala stampa, unica fonte ufficiale, si è fatta mediatrice dei media e non dei Padri Sinodali.
La preoccupazione espressa da tredici cardinali in una lettera all'inizio del Sinodo ("A un certo numero di padri il nuovo processo sembra configurato per facilitare dei risultati predeterminati su importanti questioni controverse"), riguardo la possibilità che il Sinodo potesse essere manovrato, si sta purtroppo materializzando.

A proposito di quella lettera, c'è da notare che si tratta di un documento riservato consegnato nelle mani del Papa. Il Sinodo è iniziato il 5 ottobre e nessuno ha saputo nulla di quel documento fino al giorno 13, quando la notizia è diventata virale per un post di Sandro Magister sul sito www.chiesa.
Diventata di dominio pubblico, i fautori della lettera sono stati trattati in sala stampa come dei disturbatori complottisti. Ma questo è un clamoroso rovesciamento della verità, poiché chi complotta lo fa di nascosto e qui invece la lettera è stata consegnata nelle mani del Papa. Inoltre la notizia di questi rilievi fatti da tredici cardinali (anche se non è stata menzionata la lettera) l'ha data per primo il giornalista Andrea Tornielli sul sito Vatican Insider. Di Tornielli si può dire tutto, ma certo è molto lontano dai complottisti e molto vicino all'attuale Pontefice. E lui la notizia l'ha data il giorno 8 ottobre, per spiegare che l'intervento del Papa al Sinodo nel secondo giorno era per rispondere (di smetterla con visioni complottiste) a quella preoccupazione dei tredici cardinali.
Dal giorno 8 in poi, nessuna polemica e nessun rilancio della notizia, nessun commento in sala stampa. Poi con Sandro Magister arriva la notizia della lettera, i cui contenuti sono identici a quelli dell'articolo di Tornielli. E a quel punto, la notizia non è più la lettera, ma è diventata il complotto dei tredici, contro il quale il Papa si è scagliato nel suo intervento nel secondo giorno del Sinodo.
Ma no si può chiamare complotto ciò che è manifestato solo al diretto interessato e poi da lui comunicato al Sinodo e infine da un giornalista a lui vicino comunicato per primo al mondo dei media.
Anche qui ha prevalso l'informazione mediatica e non l'informazione dei fatti.

E pure gli amici di CL ne hanno combinata un'altra. I lettori del sito di Tempi sapranno già di cosa voglio parlare, perché Luigi Amicone ha dedicato alla vicenda un intervento e poi ha pubblicato una lettera del protagonista.
I fatti. Sul numero di Tracce di settembre è comparso un intervento di uno studente dell'Università di Firenze, responsabile della Lista Aperta. Questo il contenuto del suo intervento.
Quest’estate il Senato accademico ha votato per approvare un “doppio libretto” che faciliti il momento dell’esame agli studenti transessuali, spesso in difficoltà nello spiegare a professori e compagni il loro cambiamento. A Firenze sono due gli studenti che hanno fatto richiesta per il libretto. “All’inizio noi eravamo contrari. Tutto si giocava sul piano ideologico. Ma guardare il loro disagio, ci ha fatto cambiare posizione”. Incontrare uno di loro, poi, è ciò che li ha convinti a votare di sì, “ma non abbiamo rinunciato a dire, anche agli altri eletti in Senato, che un documento non avrebbe mai risolto il suo bisogno, né saziato il desiderio di diventare se stesso”
Il problema è che non si tratta di due transessuali, ma di due transgender. Cioè due persone che non hanno fatto l'operazione, quindi sono fisicamente di un certo sesso ma si vestono e appaiono di sesso opposto. Hanno richiesto un secondo libretto per evitare la difficoltà di spiegare il loro aspetto esteriore, non corrispondente alla indicazione di genere indicata sul libretto attuale.
Non c'è un altro modo di definire la questione: una approvazione da parte di una istituzione di una esigenza che non sia attinente alle proprie funzioni vuol dire dare valore istituzionale ad un sentire personale e nel capo particolare vuol dire dare riconoscimento istituzionale ad un comportamento gender.
La cosa scandalosa non è che un universitario si possa sbagliare. La cosa scandalosa è che tale racconto appaia sul mensile ufficiale di CL, senza altri commenti, dando all'episodio una connotazione positiva, derivante dal fatto che il ciellino in questione è andato a incontrare "i transessuali" e quindi per questo ha cambiato idea. Il procedimento è giusto, ma l'esempio è clamorosamente sbagliato.
Lo ha rilevato, con tutte le obiezioni del caso, sia Luigi Amicone nel suo articolo, sia Assuntina Morresi in un recente post sul suo noto blog Stranocristiano.

Si moltiplicano i segni della confusione che avanza.

mercoledì 14 ottobre 2015

Esercizi 2015, citazioni senza giudizio 2

La seconda citazione del brano che ho iniziato a riprendere e giudicare nel precedente post "citazioni senza giudizio", alle pagine 28-29 del libretto degli Esercizi 2015, riguarda un brano della canzone di Guccini dal titolo Canzone per Piero.
Ora, per correttezza nei confronti di chi mi legge, devo dire due cose.
Primo: per tutta una vita ho combattuto politicamente contro i comunisti. I comunisti non mi stanno simpatici in partenza.
Secondo: Guccini come cantante proprio non lo sopporto, come non sopporto qualsiasi presentatore, attore, comico o personaggio televisivo con la "r" moscia. Se non ci sono difetti fisici, la pronuncia con la "r" moscia (cioè la non pronuncia della consonante "r") è un difetto che con certi esercizi si corregge. E se uno non se lo corregge (perché scansafatiche o superficiale) e poi pretende di andare a fare il presentatore o il cantante, mi fa girare le scatole.
Ho dovuto dire queste due cose, perché qualcuno potrebbe chiedersi se io sia prevenuto nei confronti di Guccini. E voglio togliere ogni dubbio: sono negativamente prevenuto.
Ora entriamo pure nel merito.

La Canzone per Piero è una discreta lagna (ma conoscendo un poco Guccini, direi che siamo nel suo standard). Non si tratta certo di un capolavoro: né da un punto di vista musicale, né da un punto di vista letterario.
Il testo ricalca il tema, spesso battuto da autori di sinistra, della insoddisfazione esistenziale di chi ha dedicato la propria vita a costruire un paradiso in terra però senza Dio, e poi scopre che la vita così è una noia mortale. Esempio:
"Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare, fino al disgusto di ricominciare, perché ogni volta è poi sempre lo stesso..." 
Oppure il brano riportato sul libretto degli Esercizi:
"Io dico sempre non voglio capire, ma è come un vizio sottile e più penso più mi ritrovo questo vuoto immenso e per rimedio soltanto il dormire. E poi ogni giorno mi torno a svegliare e resto incredulo, non vorrei alzarmi, ma vivo ancora e son lì ad aspettarmi le mie domande, il mio niente, il mio male".
Ora l'obiettivo dichiarato di Carron è dimostrare che "quando uno cerca di evitare questa presa di coscienza, neanche questo può annullare l'evidenza di quello che siamo".
Il brano precedente, quello che ho commentato nel post passato, è quello nel quale Carron, riprendendo le parole di Vasco Rossi, individuava nel fatto che "tu non ti arrenderai" la vittoria sul nichilismo.
Il passaggio tra questa (presunta?) vittoria sul nichilismo e questa successiva "evidenza di quello che siamo" è davvero un brutto salto, una discontinuità senza ragioni evidenti. Non c'è una struttura, non c'è un legame logico, non c'è una conseguenza temporale, non c'è una elencazione in punti. Ho proprio l'impressione che se al posto di Guccini vi fosse stato qualsiasi altro con qualsiasi brano significativo, sarebbe stato lo stesso.
Lo stesso scollamento di discorso, la stessa discontinuità logica.
A voler tentare l'acrobazia, ho cercato di mettere insieme i pezzi (quello che Carron comunque non ha fatto). Se questo secondo pezzo è "la sorpresa di quello che non avevamo riconosciuto all'inizio: il dato!", questo dovrebbe combaciare con (o conseguire da?) il pezzo precedente, cioè il riconoscimento che "c'è in me qualcosa che sconfigge il nichilismo: che io non mi arrendo".
Io questo legame, logico o temporale che sia, non l'ho trovato.
Ma quello che è peggio è che non è spiegato. Carron qui non spiega nulla. Cosa c'entra il fatto che "non mi arrendo" (Vasco) col fatto che "son lì ad aspettarmi le mie domande, il mio niente, il mio male" (Guccini)?
Ma con la terza citazione non va certo meglio!
Qui trovo citata la drogata, alcolizzata e defunta (pace all'anima sua) Amy Winehouse, con le parole della canzone Wake up alone. Carron: "Si può anche darsi da fare per non pensare, ma il dolore esplode nel petto...". Tutto qui il commento di Carron, poi segue la citazione del brano, ben nove righe di citazione, che terminano con "...questo dolore nel mio petto, ora che il mio giorno è compiuto.... mi inonda di terrore". Nove righe di citazione, quando ne bastavano una e mezza?
E poi nessun'altro commento. Prosegue Carron:
"Alla realtà, al richiamo che mette in moto la nostra umanità e la coscienza di noi stessi, al complesso di eventi, di sollecitazioni e di provocazioni che chiamiamo realtà appartiene in modo originario ed essenziale anche e soprattutto la trama di incontri che caratterizzano la nostra vita e ne consentono lo sviluppo".
In altre parole, ha ripreso il discorso prima delle citazioni. Questo paragrafo è la parte, lo ricordo, in cui tenta di mostrare che la realtà ci è amica e alleata di fronte al crollo delle evidenze (punto d) a pagina 25).
Queste tre citazioni (Vasco Rossi, Guccini e Amy Winehouse) sono precedute dalla considerazione di Carron che "oggi ci troviamo a compiere un'enorme fatica per recuperare le evidenze perdute", ma proprio nell'esperienza "della noia e della delusione, della tristezza e della pesantezza del vivere, comincia a rendersi nota in controluce questa sete che è l'io, la realtà del cuore, la nostra stoffa ultima".
"Attraverso quella delusione e quella noia, quella percezione di inconsistenza e precarietà, si fa largo l'evidenza del mio io come desiderio di felicità. È impressionante vedere alcuni esempi di questo".
In questi esempi, questo desiderio di felicità proprio non l'ho visto.
Ma non si sono trovati altri esempi?
Magari esempi nel numero enorme dei santi della storia della Chiesa?
Siccome credo profondamente nelle ragioni per cui è iniziato questo blog, allora toccherà anche a me prendere la responsabilità di illustrare questo passaggio, l'intima coerenza di un disegno che merita di essere compreso e meditato.
A presto in un prossimo post.

martedì 13 ottobre 2015

Sinodo in confusione

Questi sono i tempi della grande confusione.
Qual'è la differenza qualitativa tra la tanto citata "crisi delle evidenze" e la confusione che sto denunciando? La differenza è il riconoscimento di un progetto, di un piano affinché dalla confusione derivi una destabilizzazione morale e spirituale, in modo che sia più facile applicare la destabilizzazione sociale ed economica in corso.
Il riconoscimento di un piano, questa è la differenza. Il riconoscimento di una "crisi delle evidenze" è come se rimandasse la questione della crisi solo ad un piano superficiale, un piano personale, quasi un piano psicologico.
L'evidenza di questa confusione e del piano sotteso è lo svolgimento del Sinodo in questi giorni. Uno svolgimento che prevedeva la discussione dei tre punti principali dell'Instrumentum Laboris in tre settimane, uno per settimana, precedute dalla relazione del cardinale Erdo.
Ma dopo la relazione di apertura del cardinale, nel quale era evidente la chiusura ad ogni innovazione sui temi caldi, allo stesso non è più stato dato il microfono. Queste relazioni erano importanti per dare i tempi delle discussioni ai vari circoli minori. Senza questi tempi, ogni circolo minore è andato avanti a modo suo, anche anticipando temi delle settimane successive.
In ogni caso, in diversi circoli minori, i cui argomenti discussi sono stati presentati in sala stampa dall'addetto mons. Lombardi e sono pubblicati sul sito del Vaticano, si trovano diverse critiche all'Instrumentum Laboris per la poca profondità di alcuni temi delicati che lascerebbero spazio ad aperture indebite.
Alla fine di queste discussioni una commissione apposita, tutta di nomina pontificia, ha il compito di riassumere e redarre un documento finale, che doveva essere votato punto per punto.
Ma ora sembra saltare tutto. Infatti il cardinale Tagle, arcivescovo di Manila, uno di quelli che preme per le riforme riguardo omosessuali e divorziati risposati, ha annunciato che non è detto che il Sinodo termini con una relazione finale, ma tutto sarà deciso da Papa Francesco. Lo stesso ha ribadito mons. Lombardi: alla fine deciderà il Papa.
Insomma, a Sinodo iniziato si rimette in discussione il programma.
Tanta fatica per non generare nulla?
Se l'atto finale sarà solo una dichiarazione di Papa Francesco, che bisogno c'era di scomodare cardinali e vescovi dai quattro angoli del mondo? Solo per poter dire che quello che deciderà lui, lo ha deciso dopo aver sentito tutti?
Questo fatto è grave non solo per come è avvenuto, ma soprattutto perché destabilizzante la figura della guida della Chiesa e della presunta collegialità della Chiesa. In questo caso non è semplicemente una confusione e quindi una non chiarezza, ma un piano in funzione di una destabilizzazione.
Si prepara lo scisma della Chiesa, di cui ha già accennato sia il cardinale Muller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che la Madonna in tanti messaggi?

sabato 10 ottobre 2015

Non è Francesco! E ora?

Ora niente.
Fosse tutto vero quanto ho scritto sull'invalidità del Conclave, siamo in un periodo di vacanza del soglio di Pietro. Quindi, come sempre, tutto continua anche in questo caso: rimaniamo nella Fede, riprendiamo i Sacramenti, continuiamo a fortificarci nella Carità, consolidiamoci nella Speranza.
E nella certezza che "Gesù Cristo, il Redentore dell'uomo, è il centro del cosmo e della storia" (Redemptor Hominis, n.1).
Un giorno ci sarà qualcuno che indagherà su questi fatti e, con autorità deciderà sulle conseguenze. A noi tocca essere intelligenti dei fatti e pazienti nella preghiera.

giovedì 8 ottobre 2015

Esercizi 2015, citazioni senza giudizio

A pagina 28 e 29 del libretto degli Esercizi sono riportate tre citazioni di tre cantautori moderni, tra i più noti in Italia: Vasco Rossi, Guccini e Ami Winehouse.

Si tratta di quella parte del testo degli Esercizi in cui Carron (punto d) cerca di rispondere alla domanda "Che cosa ci aiuta ad uscire da questo strano oscuramento di cui parlava Benedetto XVI?".
In questa parte di testo, Carron cerca di mostrare che abbiamo un grande alleato: "la realtà".
In queste pagine, in realtà, emergono tutta una serie di citazioni che sembrano una collezione di frasi fatte appiccicate senza un vero costrutto.
Varrà la pena dedicare un post e rivisitare adeguatamente il tema, perché interessante.
Questa volta, come primo assaggio, mi soffermo sulle citazioni proposte.

La prima cosa che mi ha disturbato in questa lettura,è la totale mancanza di giudizio morale sui personaggi e sul loro "contributo" alla cultura umana.
Questa mancanza di giudizio è un tema dominante della distruzione morale cristiana dei nostri tempi: a cominciare dalla vulgata di tanti sacerdoti in omelia o in catechesi "non bisogna giudicare" fino al Santo Padre "chi sono io per giudicare". Così libero dal rompiscatole giudizio cristiano, il mondo continua a fare quello che gli pare.
Ma il Vangelo dice il contrario, San Paolo dice il contrario: "L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno." (1Co 2,15)
Quindi per un cristiano giudicare è un dovere.

Quale può essere il giudizio su Vasco Rossi? Sbaglio molto nel dire che l'autore passato alla fama con "Vado al massimo!" è stato inizialmente il cantautore della voglia di godersi la vita senza regole?
Ora da tempo (immagino complice una certa età) si esprime con testi sempre più impegnati, sempre più coscienti che in una vita persa a cercare il gusto delle cose, ha perso il gusto delle cose.
In questo senso, il percorso "culturale" di Vasco Rossi è in qualche modo un percorso "americano": dalla ricerca del godimento in tutte le forme (tipica della generazione del '68, al motto di "sesso droga e rock 'n roll) alla sconfitta del male col superuomo, tipica del "rambismo" e di tutta una generazione di filmografia, di cui Sylvester Stallone e Arnold Swarzenegger sono stati forse i massimi interpreti.

Il testo citato ripercorre ed esalta proprio il passaggio tra queste due fasi. Siamo alla decadenza della lussuria e quindi di tutti i sensi corrotti dalla lussuria; e siccome per una vita ci si è spesi alla ricerca del godimento, ora che i sensi sono bruciati allora "Quando mi sento di dire la verità, sono confuso, non son sicuro, quando mi viene in mente che non esiste niente, solo del fumo, niente di vero, però tu continuerai, come mai... tu non ti arrenderai, chissà perché".

Ho volutamente messo in grassetto quello che può essere l'unica notazione positiva di quel testo. Anche il brano musicale esalta questo testo (con tanto di chitarra elettrica) e sicuramente Carron ha voluto proprio esaltare questo passaggio, questo punto.
Ma mi pare contrario alla realtà del testo, del contesto e del personaggio staccare questo punto e mettergli un bel fiocco rosa sopra, come se poi fosse positivo.

"Chissà perché" è una domanda provocatoria che già sottintende una risposta: e la risposta sottesa è "non lo so perché".
Il "chissà perché" di Vasco vuole rilevare una stonatura nel deserto dell'esistenza. Vasco Rossi sembra voler dire: è tutto chiaro, nulla ha senso, non ci sono verità, anzi peggio: "non esiste niente" (nichilismo allo stato puro, che fa violenza all'esistenza che abbiamo sotto gli occhi e che ci portiamo addosso).
Ma allora perché non ti arrendi mai?

Qui al centro della questione non c'è una presenza, ma un dinamismo umano. Uno che non si arrende mai. Una sorta di Rambo, di Rocky o chi volete voi. Un "superuomo" che non si arrende mai.

In questo contesto, non manca il cielo: ma viene definito "dannate nuvole". Una maledizione di cielo, questo è il cielo di Vasco. E il brano finisce con le parole "quando mi viene in mente che non esiste niente". Quindi l'incipit e la chiusura del brano sono nichilismo puro.

Commenta Carron: "Tutto può andare in rovina, io posso pensare qualunque cosa mi venga in mente, ... ma c'è qualcosa in me che sconfigge il nichilismo: che io non mi arrendo".
Questa esaltazione dell'io è completamente fuori luogo e non appartiene nemmeno al testo di Vasco Rossi, il quale dice "TU non ti arrenderai". L'affermazione è spostata su un futuro ipotetico, nel quale l'altro non si arrende, quasi intendendo dire che invece Vasco si è già arreso o almeno afferma la sua impotenza nel presente "sono confuso, non sono sicuro... non esiste niente".
Estrapolare da questo una positività è un'operazione ardita, perché sono convinto che pure i diavoli all'inferno "non si arrenderanno mai" e continueranno a bestemmiare Dio.

Non a caso il titolo del brano non è "Chissà perché" ma "Dannate nuvole".

Giustamente poi viene citato Giussani: "Se la stima che viene provocata in me è per la mentalità mondana, io affronto il problema di mio padre, di mia madre, della donna, dell'uomo, dei figli, di tutto, attraverso la mentalità mondana che mi ha provocato. Se l'incontro, invece, che faccio è quello di Cristo, è quello della sua Presenza, allora io vado incontro a tutto con la mia esperienza umana, provocata, attuata da questo, con dentro la promessa, la speranza data da questo incontro" (pag. 30).

Affinché il dato, affinché la realtà sia positiva, occorre Cristo presente. Altrimenti l'opzione diabolica è il "rambismo", è il tentativo violento del "superuomo", il tentativo violento di chi, di fronte alla realtà afferma "non esiste niente" e conferma "dannate nuvole".

Una citazione poco opportuna? Non si è riusciti a trovare un qualche bel brano di un Santo?

martedì 6 ottobre 2015

CL OGM

Ormai non è più solo chiaro, palese, lampante.
La modifica genetica di CL è pure ufficiale. Lo attesta una nuova (ennesima?) intervista a Carron del settimanale Oggi, il cui testo in formato PDF è visibile e scaricabile dal sito di CL a questo link.
Titolo: "Ciellini, basta con la politica".
Ai ciellini con qualche decade di appartenenza, come me, sarà sorta nel cuore la domanda: basta con la politica? Basta con la "forma più alta di carità"? E allora che ci stiamo a fare?


Ma il sopratitolo è ancora peggio: "L'erede di don Giussani ridisegna la vocazione del movimento".
Certo, c'è la foglia di fico di poter affermare che il titolo e il sopratitolo non l'ha certo scelto don Carron.
E non è questo il problema. Il problema è che questo articolo, con questo titolo e questo sopratitolo, è scaricabile dal sito ufficiale di CL. E non vi sono commenti a questo articolo (o al titolo), né su questo link alla pagina degli articoli, nè nella prima pagina, dove è presente il link alla pagina degli articoli.
Insomma, sul sito ufficiale del movimento di Comunione e Liberazione non ci sono commenti, ma questo articolo, con il suo titolo e con il sopratitolo, ci sono.

Vogliamo iniziare a commentare?
Primo commento: Carron non si occupa nemmeno della disposizione dei contenuti del sito ufficiale di CL. I responsabili sono altri.
Carron farà sicuramente degli errori, ma mi pare evidente che non è aiutato.
Secondo commento: io continuo a starci perché non sono io che ho scelto il carisma, ma è il carisma che ha scelto me. Più precisamente: è Gesù Cristo che ha scelto me attraverso questo carisma.
Se anche domattina tutto sparisse, io tenterei di reiniziare tutto da capo, col primo che incontro.
Non voglio fare altro, anzi lo sto già facendo.

lunedì 28 settembre 2015

Non è Francesco!

Premessa

Con dolore ho pubblicato questo post, dopo un paio di giorni di riflessione. E poiché Lui ha detto: "Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. 2 Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto." (Lc 2, 1-2) allora è bene che tutti sappiano e ciascuno si prenda le responsabilità del comportamento conseguente.
Proprio per questo il prossimo post sulla questione, probabilmente giovedì 8 ottobre, sarà sulle conseguenze.

Vizi procedurali?

Nel leggere un post di Maurizio Blondet, sono rimasto perplesso leggendo la dichiarazione di un canonista secondo il quale l'elezione di Bergoglio a Sommo Pontefice col nome di Francesco sarebbe regolare.
A dir la verità, il canonista si riferisce alle recenti notizie circa l'attività di un numero ristretto di cardinali, che per anni si è riunito in Svizzera (sembra sotto la guida del Cardinal Martini) per tentare di dare una svolta alla Chiesa, cercando di "adeguarla" ai tempi moderni, indicando per tempo il candidato adatto su cui far convergere le proprie preferenze in Conclave.
Giustamente, al di là delle considerazioni morali, per tale evenienza non c'è invalidità dell'elezione. Ma alla fine il canonista aggiunge:
"Anche eventuali  vizi procedurali dell’elezione, dei quali si è occupato il Socci, possono avere rilievo solo se qualche interessato (ovvero elettore) li abbia fatti valere. Il che è positivamente escluso, non esistendo rifiuti di prestare obbedienza da parte di alcun porporato".
Io non so davvero dove dal CIC o da quale altro documento si possa arguire che "i vizi procedurali possono avere rilievo solo se qualche interessato li abbia fatti valere". Non sono d'accordo con il "solo se" e provo a fare un esempio.

Gli atti delle votazioni sono registrati e secretati: solo un Papa può sciogliere tale segretezza. Un prossimo Papa potrebbe visionarli e poi pubblicamente annunciare che quel Papa passato non è stato validamente eletto e i suoi atti di governo non sono validi. E quindi dichiarare decaduti e nulli tutti i Motu Propri del pontefice non valido. Ma non sarebbero nulli perché così vuole il nuovo Papa. Sarebbero nulli nel momento in cui il nuovo Papa riconosce non valida l'elezione del Pontefice precedente, a norma di diritto canonico. Quindi non è vero che i vizi procedurali avrebbero rilievo solo se qualche interessato (ovvero elettore) li avesse fatti valere.

I pareri possono cambiare nel tempo!

Lo stesso Socci ha ricordato che "dubius papa habetur pro non papa" (nel dubbio non si ha il papa) mentre la canonista Geraldina Boni sul sito www.chiesa di Sandro Magister ha ricordato che la canonistica ha costantemente insegnato che la "pacifica universalis ecclesiae adhaesio" è segno ed effetto infallibile di un’elezione valida e di un papato legittimo (come dire: se tutti lo riconoscono Papa, allora è il Papa).

La questione gravissima che nessuno sembra avere notato (almeno io non l'ho letto da nessuna parte), è che il dubbio di Socci e la "pacifica adhaesio" della Boni possono cambiare nel tempo: oggi tutti possono ritenere Papa Francesco validamente eletto, domani... vedremo! Soprattutto se certi dubbi e le loro ragioni diventano di pubblico dominio.

Sui numerosi rilievi fatti da Socci (soprattutto nel suo volume "Non è Francesco", oltre che nel suo blog), si potrebbe obiettare che sono basati sui "si dice"; una obiezione debole, poiché i fatti sono stati dettagliati e pubblicati (e mai smentiti!) da una giornalista grande amica di Bergoglio, in un volume in cui descrive il personaggio Bergoglio. Socci ha ripreso quei fatti per verificare la validità della sua elezione a Sommo Pontefice.
Ma di fatto non sappiamo cosa sia successo nel Conclave. Rimangono solidissime ipotesi, ma pur sempre ipotesi.

Dico questo, perché non c'è bisogno di sapere cosa è accaduto veramente ciò che per oggi è secretato: c'è un fatto, accaduto sotto gli occhi di tutti e non smentibile, che a mio modestissimo parere invalida completamente l'elezione. Il fatto che il Conclave sia iniziato il 12 Marzo, mentre la sede vacante sia iniziata il 28 febbraio: cioè il fatto che il Conclave sia iniziato ben prima dei 15 giorni completi che devono passare dal giorno della sede vacante, come richiesto dalla norma stabilita da un Papa, quindi non abrogabile né modificabile, nemmeno da un collegio di cardinali.

Le norme che regolano in maniera precisa e puntuale (almeno per tutti gli aspetti decisivi) le procedure del Conclave sono contenute nella Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis (promulgata da San Giovanni Paolo II), poi modificate in qualche punto da Benedetto XVI con il Motu Proprio Normas Nonnullas.

L'attesa di 15 giorni

Il delicato punto in questione, cioè l'inizio del Conclave, è dettato dall'articolo 37: "Stabilisco inoltre che, dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, i Cardinali elettori presenti debbano attendere per quindici giorni interi gli assenti..."

Quindi, occorre aspettare gli assenti. Ora però occorre comprendere bene anche il contesto nel quale l'articolo è pubblicato, per comprenderne meglio tutta la portata. Questo è il testo in questione.
37. Stabilisco inoltre che, dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, i Cardinali elettori presenti debbano attendere per quindici giorni interi gli assenti; lascio peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l'inizio dell'elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall'inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all'elezione.
38. Tutti i Cardinali elettori, convocati dal Decano, o da altro Cardinale a suo nome, per l'elezione del nuovo Pontefice, sono tenuti, in virtù di santa obbedienza, ad ottemperare all'annuncio di convocazione e a recarsi al luogo designato allo scopo, a meno che siano trattenuti da infermità o da altro grave impedimento, che però dovrà essere riconosciuto dal Collegio dei Cardinali.
39. Se però dei Cardinali elettori arrivassero re integra, cioè prima che si sia provveduto ad eleggere il Pastore della Chiesa, essi saranno ammessi ai lavori della elezione, al punto in cui questi si trovano.
Direi che tutto è chiaro: è stabilito dall'autorità del Sommo Pontefice che "si debbano attendere quindici giorni interi gli assenti"; quindici giorni dall'inizio della sede vacante. Ma in ogni caso, dopo venti giorni, il Conclave avrà inizio.
Chi ha un grave impedimento, lo comunicherà, in modo che il Collegio Cardinalizio si sappia regolare se attendere oppure no.
La norma evidentemente intende tutelare chi viene da molto lontano, ma intende tutelare anche il popolo di Dio evitando che un Cardinale, per oscuri motivi, ritardi il proprio arrivo a Roma per procrastinare sine die il Conclave e l'elezione del Sommo Pontefice.

La modifica di Ratzinger

L'articolo 37 è stato modificato da Papa Benedetto XVI con il motu proprio Normas Nonnullas. Il nuovo testo dice così:
n. 37. “Ordino inoltre che, dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave; lascio peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti i Cardinali elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall'inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all'elezione.”
Questo in grassetto è il nuovo punto critico: i Cardinali possono anticipare, se sono tutti presenti. Ora il problema è che il 12 marzo 2013 c'erano due assenti. Uno per motivi di salute e in età avanzata, l'altro perché da circa un anno si era ritirato dal ministero attivo (crisi morale? crisi spirituale?). Ma rimaneva cardinale elettore.
Su tale delicato punto è intervenuto, sul sito di Socci, Guido Ferro Canale secondo il quale l'inizio anticipato del Conclave non è motivo di nullità, poiché l'articolo 5 così recita:
5. Qualora sorgessero dubbi circa le prescrizioni contenute in questa Costituzione, o circa il modo di attuarle, dispongo formalmente che ogni potere di emettere un giudizio al riguardo spetti al Collegio dei Cardinali, cui pertanto attribuisco la facoltà di interpretarne i punti dubbi o controversi, stabilendo che quando occorra deliberare su queste ed altre simili questioni, eccetto l'atto dell'elezione, sia sufficiente che la maggioranza dei Cardinali congregati convenga sulla stessa opinione.
Quindi, secondo il Canale, il Collegio dei Cardinali ha fatto uso di questa norma per decidere di anticipare il Conclave. Ma mi pare che qui vi siano due gravi difetti.

Il primo è che per decidere, secondo tale norma, occorra il Collegio dei Cardinali, non solo gli elettori. Quindi tale decisione doveva essere presa da tutti i centosessanta Cardinali, non dai 117 elettori o dai 115 presenti a Roma il 9 marzo. Ad oggi il Collegio Cardinalizio è composto da 219 cardinali, di cui 101 non elettori.
Ma non basta.

Commenta il Canale: "Ma allora si potrebbe, in linea di principio, rimandare l'ingresso in Conclave per attendere uno o due malati che, nel frattempo, fossero guariti e stessero annunciando l'arrivo. Altrimenti detto: una volta che l'impedimento sia stato riconosciuto, si può procedere oltre. A mio avviso, anche anticipando l'apertura del Conclave: inutile attendere chi ha già detto che non verrà, con ragioni valide e riconosciute tali. Casomai arrivasse, potrebbe entrare comunque. Ergo, deve prevalere la preoccupazione dominante: quella di provvedere in fretta all'elezione".

Quattro gravi problemi

Primo: non si può cambiare

Ora, con tutto il rispetto per Canale, più che i suoi avvisi valgono le norme. E qui la norma è chiara, si anticipa il Conclave se sono presenti tutti.
La citazione dell'Articolo 5 non mi sembra corretta per due motivi. Il primo è che gli articoli hanno un ordine, che è anche un ordine di importanza e prevalenza relativa. Come nella Costituzione italiana l'art. 1 non è uguale al 100, allo stesso modo nella Universi Dominici Gregis il 4 prevale di poco sul 5. E recita il 4:
4. Durante la vacanza della Sede Apostolica, le leggi emanate dai Romani Pontefici in nessun modo possono essere corrette o modificate, né si può aggiungere o detrarre qualche cosa o dispensare sia pure da una parte di esse, soprattutto per quanto riguarda l'ordinamento dell'elezione del Sommo Pontefice. Anzi, se accadesse eventualmente che sia fatto o tentato qualcosa contro questa prescrizione, con la mia suprema autorità lo dichiaro nullo e invalido.
Quindi, interpretato alla lettera, tutto ciò che è accaduto prima del 15 marzo, a norma di questo articolo, è nullo e invalido. Parola di Papa Benedetto XVI.

Secondo: inutile attesa?

L'altra questione delicata è che, come dice Canale, sia "inutile attendere". Ma lo stesso Canale ammette (come è doveroso ammettere, perché le condizioni possono cambiare) che "casomai arrivasse, potrebbe entrare comunque". Sorprende che qui non si consideri che allora non è "inutile attendere", non tanto perché due elettori in più avrebbero fatto vincere un altro Cardinale, ma soprattutto perché con due elettori in più cambia il quorum necessario per l'elezione.
Con 115 elettori, il quorum è di 77, con 117 i due terzi del quorum fa 78.
Iniziando il Conclave il 12 marzo, si è di fatto impedito ai due Cardinali mancanti di arrivare il 15 e partecipare regolarmente a tutte le votazioni. No, non era inutile attendere. A norma di diritto tale caso non doveva succedere nemmeno potenzialmente.

Terzo: quanta fretta!

Infine c'è il terzo aspetto osservato dal Canale: il fatto che dovesse prevalere la preoccupazione dominante, cioè di provvedere in fretta all'elezione.
Ma il citato articolo 37 disciplina proprio questa "fretta": impedisce positivamente di iniziare troppo presto (tranne che siano tutti presenti) e comanda di iniziare entro venti giorni. Quindi la questione della fretta è già affrontata e risolta dal Sommo Pontefice, non può essere ridiscussa e modificata dal Collegio dei Cardinali.

Quarto: quali dubbi?

E nemmeno può essere utilizzato l'articolo 5, non solo perché l'articolo 4 impedisce modifiche, ma perché l'articolo 5 si deve applicare ai casi dubbi ("Qualora sorgessero dubbi...") e non alle cose certe. Lo riconosce anche Canale, nella nota 30 del pezzo sul sito di Socci: "... non sarebbe comunque ammissibile un'interpretazione che, di fatto, modifica il testo normativo".
Qui non abbiamo dubbi: abbiamo una regola ("si attendano per quindici giorni interi") e abbiamo una eccezione con due condizioni ("se sono tutti presenti, se la maggioranza è d'accordo, allora si anticipa").
Imboccare la strada per cui le condizioni sono facoltative, è contrario al diritto e conduce a conclusioni inaccettabili: se diventa oggi facoltativo che siano tutti presenti, domani potrebbe diventare facoltativo, per pura ipotesi, che siano d'accordo in maggioranza.

"MORA SIT INTERPONENDA"

Ma mi pare che vi sia un altro punto critico che fissi di fatto un ostacolo insormontabile. Il punto critico è comprendere le ragioni del perché la norma stabilisce che "si attendano quindici giorni". E questo ben lo poteva sapere un esperto di Conclavi vissuti come Papa Ratzinger. Il tempo è dato affinché i cardinali possano dialogare tra loro, conoscersi, scambiare le proprie idee sul momento storico e iniziare a valutare chi può essere il candidato più adatto.
I quindici giorni non sono solo un momento di attesa dell'arrivo di tutti gli elettori, ma soprattutto un momento di dialogo e riflessione perché ciascuno possa verificare e approfondire le proprie riflessioni.
Il già citato articolo 37 sembra puntare l'attenzione solo sull'attesa di chi deve arrivare: "si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave".
Ma non è questo il testo valido per la norma; il testo valido è nella sua versione latina.
"37. Praecipimus praeterea ut, ex quo Apostolica Sedes legitime vacat, antequam Conclave incohetur, mora sit interponenda quindecim solidorum dierum, facta tamen Cardinalium Collegio potestate Conclavis initium anticipandi, si constat omnes Cardinales electores adesse"...
Il passaggio decisivo è proprio questo: "mora sit interponenda quindecim solidorum dierum". Letteralmente: "si interponga una pausa di quindici giorni interi". E gli "assenti" della traduzione italiana sono spariti! Non ci sono assenti da attendere!
Qui è evidente che la preoccupazione del legislatore (Papa Benedetto XVI) è quella che tutti abbiano il tempo sufficiente per conoscersi, parlarsi e maturare con calma la propria decisione. Il testo in questione è stato promulgato il 22 febbraio 2013, quindi Ratzinger ha ben presente la dinamica e la tecnologia dei tempi moderni, cioè una situazione nella quale, anche con preavviso minimo, nel giro di due o tre giorni chiunque può essere a Roma. Quindi rimangono dieci giorni abbondanti per conoscersi tutti, avendo fretta nel muoversi. Ma molti già si conoscono, quindi arriveranno a Roma anche con calma, avendo comunque tutto il tempo per dialogare.
Se il criterio dominante fosse quello della fretta, Ratzinger poteva scrivere che "qualora fossero tutti presenti, allora si deve iniziare il Concilio". Ma non ha voluto così, non ha scritto così. Perché, come detto, per arrivare a Roma bastano due giorni al massimo da qualsiasi parte del mondo.
Facciamo l'ipotesi che con l'ultimo che arriva si inizia il Conclave.
L'ultimo che arriva, se la norma è quella di iniziare quando sono arrivati tutti, rimarrà sempre fregato, perché non avrà avuto il tempo di dialogare prima dell'inizio, al contrario degli altri. Quindi quelli che sono a Roma e dintorni, arrivano prima e dialogano di più, inoltre conoscendosi già. Mentre i più lontani, essendo lontani non conoscono quasi nessuno e hanno meno tempo di tutti per dialogare e conoscersi.
Proprio per attenuare questo fenomeno inevitabile, sono posti quindici giorni di pausa, per dare tempo anche ai più lontani di riposarsi dal lungo viaggio, ambientarsi e avere il tempo di dialogare.
Papa Benedetto XVI inoltre ha voluto rimandare al Collegio Cardinalizio la decisione di un possibile anticipo dell'inizio del Conclave, quando siano presenti tutti gli elettori, proprio perché solo i cardinali possono sapere se hanno già le idee chiare e, magari, sono tutti d'accordo su chi votare. Ma se l'incertezza permane, è doveroso che essi abbiano il tempo di pensarci e chiarirsi le idee.
Quindi, il criterio prevalente dev'essere quello di dare il tempo adeguato ai Cardinali, piuttosto che quella di "provvedere in fretta all'elezione".
Per questo il Papa non ha comandato di iniziare il Conclave quando siano presenti tutti. E per questo ha comandato MORA SIT INTERPONENDA, cioè di fare una pausa di 15 giorni interi. Cioè, vista la vacanza del Soglio Pontificio dalle ore 20 del giorno 28 febbraio, dovevano passare 15 giorni interi e quindi sarebbe dovuto iniziare il 16 marzo. A meno che non siano già tutti presenti e non siano già d'accordo in maggioranza.

Conclusione

A questo punto bisogna chiedersi: chi ha deciso di iniziare prima il Conclave? Il Collegio Cardinalizio? Ma il Collegio aveva a quel punto due possibilità. O attendere i due assenti, o attendere i 15 giorni. Non ci sono alternative. O meglio, l'alternativa è quella di ricadere sotto il già visto articolo 4 e quindi di rendere nullo tutto!
"Durante la vacanza della Sede Apostolica, le leggi emanate dai Romani Pontefici in nessun modo possono essere corrette o modificate". E ovviamente non si può interpretare una legge che inizia con "Stabilisco che..." (art. 37).
La considerazione che tanto sostanzialmente non sarebbe cambiato nulla è razionalmente e giuridicamente inaccettabile. Infatti, se "non sarebbe cambiato nulla" allora non doveva essere fatto!
E se non cambiava nulla sostanzialmente, lo cambiava però formalmente. E nel diritto, la forma è la sostanza.
Purtroppo questo è quello che hanno fatto. Hanno avuto fretta e, a norma dell'articolo 4, il Conclave, addirittura concluso prima del quindicesimo giorno intero, è nullo e invalido.
Detto questo, c'è da dire che, per quello che ne sappiamo oggi, il Cardinal Bergoglio ha subito questa nullità.