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domenica 4 settembre 2016

CL al meeting, il cambio di pelle è ufficiale

Occorre ammettere che il post di Assuntina Morresi su Strano Cristiano è una analisi ragionata e lucida. E dico che "occorre ammetterlo" non perché sia un problema riconoscere la lucida analisi di Assuntina Morresi, ma perché il quadro di CL che ne viene fuori non mi fa certo piacere. Anzi, è proprio un dolore.
Come acutamente nota la Morresi, a proposito della statua della Madonna nascosta sotto un telo
"...dieci anni fa sarebbe successo piuttosto il contrario: in un evento pubblico di cattolici si chiede di non ostentare immagini sacre, e per tutta risposta alcuni di CL si presentano con statue di santi e madonne negli zaini"
Questo episodio è solo la punta dell'iceberg di un cambiamento che ormai tutti presuppongono chiaramente, in tutti i discorsi. A questo si aggiunge pure l'intervista a Carron, dove quasi ad ogni risposta viene in mente un versetto del Vangelo che dice il contrario.
Per esempio.
Carron: "L’unica modalità di rapporto con la verità è la libertà..."
"Se osserverete i miei comandamenti, sarete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi" (Gv 8,32).
Carron: "Abbiamo riportato al primo posto la pertinenza della fede alle esigenze della vita. Preferisco la testimonianza alla militanza".
"Non sono venuto a portare la pace, ma la spada" (Mt 10,34).
Carron: "Spogliarsi del potere non vuol dire perdere identità".
"A quanti lo accolsero diede il potere di divenire Figli di Dio" (Gv 1,12).
Se si perde il potere, l'essere Figli di Dio diviene un puro nome, un'etichetta.

Ma torniamo al "cambiamento di pelle" di CL. Come nota il giornalista Dario Di Vico, nello spostare l'accento dall'io al tu "C’è il rischio di lasciare per strada anche un pezzo di identità". E l'articolo si intitola "Comunione e liberazione. Il meeting e i segnali della svolta". Con sottotitolo: "Questa edizione sancisce il cambiamento pilotato da don Julián Carrón. Zero ostentazione e meno enfasi sull'identità".
Allora, secondo Carron "spogliarsi del potere non vuol dire perdere identità". Ma un giornalista percepisce "una minore enfasi sull'identità". Allora diciamo almeno che non siamo noi gli unici a percepire un cambiamento di identità.
Un cambiamento comunque che è presupposto dalle domande e dalle risposte di Carron.
"Però così è stata smantellata una straordinaria macchina politica qual era la Cl degli anni d’oro.
«Il nostro obiettivo è contribuire al bene comune; non voglio perdere il valore della passione politica, ma ho ricordato che avevamo come motivazione qualcosa di più affascinante del raccogliere le briciole del potere».
In questo modo però vi siete disarmati?
«Sì. Abbiamo riportato al primo posto la pertinenza della fede alle esigenze della vita. Preferisco la testimonianza alla militanza...»"
E come notato acutamente dalla Morresi, questo cambiamento presuppone pure un giudizio sul passato (recente e meno recente) del movimento. Un giudizio ovviamente negativo su quel passato, che diventa difficile collocare sia sul piano degli eventi che su quello dei tempi.

Ma vediamo un esempio storico della "CL armata", opposta sicuramente a quella disarmata di Carron. Leggo dal libro "Comunione e Liberazione, il riconoscimento", Massimo Camisasca, pagina 221.
Il 5 maggio 1979 ha luogo un convegno organizzato da tale Comitato [il Comitato di Collegamento dei Cattolici]. Introdotti da Mangialardi e Sassoli dr Bianchi, intervengono anche Giussani, Buttiglione e Boscagli. La ricercata unità politica, per don Giussani, non è altro che l'esprimersi di una unità più profonda, ontologica, che la precede e la fonda: "Il soggetto cristiano, che ha come origine, consistenza e fine il rapporto con Cristo, vive nella comunione ecclesiale. Voi tutti che siete stati battezzati, vi siete rivestiti di Cristo. non esiste, dunque né giudeo né greco, né schiavo né libero, né uomo né donna, ma voi tutti siete uno in cristo Gesù. A questa unità spetta l'eredità promessa; in questa unità e solo in essa il soggetto cristiano è se stesso". Perciò, aggiunge, "la passione per l'unità, riconosciuta come valore essenziale e vissuta come qualificazione fondamentale, definisce, a nostro avviso, l'animo cristiano".
Con questo richiamo al fondamento i ciellini venivano rilanciati nel mare della vita politica e sociale.
Quindi una volta Giussani interveniva e rilanciava l'impegno nella politica, mentre oggi Carron disarma. Prima di ogni interpretazione, occorre stabilire i fatti e i fatti sono questi: CL sta cambiando e oggi fa il contrario di quanto Giussani indicava e CL faceva.
Ora che abbiamo CL Ogm (copyright Stranocristiano), alla fine la Morresi si chiede: "Vedremo cosa ne sarà di CL. Sicuramente quel nome non indica più il movimento che abbiamo conosciuto fino a qualche anno fa".
Abbiamo una grande fortuna: il passato è passato, nessuno può tornare indietro e modificarlo. Quella esperienza di fede nata col carisma di don Giussani si è ormai diffusa e consolidata e tanti, vedendo cosa è diventata oggi CL, soffrono per questo. soffrono ma non abbandonano. E da questa sofferenza nascerà sicuramente... quello che lo Spirito vorrà.

11 commenti:

  1. Leggi la Sacra scrittura in un modo totalmente scorretto. Non puoi isolare una frase dal suo contesto e dall'economia complessiva dei due Testamenti. Altrimenti se ne travisa completamente il significato. Ma che cosa ti hanno insegnato in Cl? Ben venga Carron, personaggio pur modesto, che sta cercando di correggere le derive del movimento.

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    1. Ok, non sono un esegeta. Qual'è la tua interpretazione?

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    2. Io non do nessuna interpretazione perché nemmeno io sono un esegeta. Ho quel minimo di formazione cristiana per sapere che ad una frase della Scrittura isolata dal suo contesto puoi far dire tutto ed il contrario di tutto, come si vede dalle tue letture totalmente fuorvianti.

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    3. Non sei un esegeta e non dai interpretazioni, però secondo il tuo modesto giudizio la mia interpretazione è sbagliata. Giusto?

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    4. Assolutamente sì perché usi un metodo totalmente sbagliato, come ho già spiegato. Quanto alla modestia, non mi pare che tu ti distingua per questa virtù...

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    5. Questo volevo rendere evidente a tutti i lettori: non sei un esegeta e non hai una tua interpretazione, ma ritieni di sapere come applicare un metodo e se un metodo è giusto o sbagliato. Ovviamente tale ragionamento è da rigettare per incoerenza.
      La scienza teologica è una scienza complessa, che non si attua applicando un metodo in maniera semplicistica.
      In altre parole dovresti mostrare perché in questo caso non ho tenuto conto del contesto e quale sarebbe l'interpretazione che ne viene fuori tenendo conto del contesto.

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  2. Dovresti pure chiarire quali sono, secondo te, le derive del movimento.

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    1. Le derive del movimento dipendono dall'ossessione della presenza che lo porta ad occupare tutti gli spazi possibili (luoghi di lavoro, scuole, parrocchie...) e dalla presunzione di essere migliori degli altri; questi fattori hanno sempre caratterizzato la CL giussaniana, incapace di un rapporto cordiale con gli altri, ma volta ad affermare sé stessa pensando così di affermare la Chiesa.

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    3. Nella tua analisi faziosa hai tralasciato il fatto che tanta insistenza sulla presenza ha generato missione e opere di carità. E pure qualche martire.

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    4. Ho visto i ciellini distruggere parrocchie allontanando quelli che non erano dei loro, creare divisioni nelle scuole, fare cordate nei posti di lavoro per mandare avanti quelli del movimento a scapito di altri magari molto più meritevoli, utilizzare le istituzioni pubbliche per gli interessi delle proprie opere... Non c'è nulla di fazioso in quello che dico; almeno in Lombardia è così.

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