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sabato 4 luglio 2015

Tutti lo stesso Battesimo?

C'è qualcosa che mi preme chiarire, prima di affrontare il discorso con maggiore profondità.
Ieri Papa Francesco ha incontrato il Rinnovamento nello Spirito, in occasione della 38° Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito.
Ad un certo punto ha parlato dell'ecumenismo della preghiera, cioè dell'utilità di pregare tutti insieme, cattolici, anglicani, luterani "perché tutti abbiamo lo stesso battesimo".

Le cose non stanno proprio così. In realtà, come recita il Catechismo della Chiesa Cattolica, il ministro ordinario del sacramento del Battesimo è il presbitero o il vescovo o il diacono (quest'ultimo nella Chiesa latina, CCC n.1256).
Ma non solo.
"In caso di necessità, chiunque, anche un non battezzato, purché abbia l'intenzione richiesta, può battezzare, utilizzando la formula battesimale trinitaria. L'intenzione richiesta è di voler fare ciò che fa la Chiesa quando battezza. La Chiesa trova la motivazione di questa possibilità nella volontà salvifica universale di Dio e nella necessità del Battesimo per la salvezza". (CCC, n. 1256)
 Per questo la Chiesa Cattolica normalmente riconosce tutti i battesimi, anche quelli somministrati da confessioni cristiane non in comunione con Roma. L'unico vincolo è l'utilizzo della formula trinitaria, cioè che si dica "io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".
Altrimenti, il Battesimo non è valido.
"Sono due le formule del battesimo dichiarate nulle nella presente risposta della Congregazione per la Dottrina della Fede ai dubbi proposti. Le presentiamo tradotte in italiano: “Io ti battezzo nel nome del Creatore, e del Redentore, e del Santificatore”; “Io ti battezzo nel nome del Creatore, e del Liberatore, e del Sostenitore”. ("Le conseguenze canoniche e pastorali", questo il link del documento della Congregazione per la Dottrina della Fede)
 La formula "io ti battezzo nel nome del Creatore e del Redentore e del Santificatore" viene utilizzata sempre più spesso da diverse comunità riformate (protestanti), per evitare quella che secondo alcuni movimenti femministi sarebbe una visione di Dio dominata dalla figura maschile.

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