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lunedì 22 giugno 2015

Un interessante caso di sussidiarietà

La questione dei rapporti tra ordini diversi

Il principio di Sussidiarietà, entrato con vigore nel dibattito politico italiano diversi anni fa fino a venire inserito nella nostra Costituzione, è uno dei cardini della Dottrina Sociale della Chiesa. Gli altri sono: la dignità della persona umana, il bene comune e la solidarietà. Quindi non si tratta di un elemento accessorio, ma di un principio che appartiene alle fondamenta stesse del pensiero della Chiesa riguardo la Dottrina Sociale. Secondo tale Dottrina,
"Tali principi, espressione dell'intera verità sull'uomo conosciuta tramite la ragione e la fede, scaturiscono dall'incontro del messaggio evangelico e delle sue esigenze, che si riassumono nel comandamento supremo dell'amore di Dio e del prossimo e nella giustizia, con i problemi derivanti dalla vita nella società" (Compendio, n. 160).
E così il principio di Sussidiarietà viene enunciato:
"In base a tale principio, tutte le società di ordine superiore devono porsi in atteggiamento di aiuto (subsidium) - quindi di sostegno, promozione, sviluppo - rispetto alle minori" (Compendio, n. 186).
Questo principio è stato anche inserito nella Costituzione Europea, al n. 5.

Un caso esemplare ma incompleto

Nonostante le enunciazioni, purtroppo sono rari i casi in cui tale principio è stato effettivamente applicato. In effetti, tale principio viene a regolare i rapporti tra istituzioni di livello differente, proprio laddove più forti sono gli interessi.
Quando succede che invece viene dato spazio a tale principio, può persino accadere che questo non viene capito e non viene applicato persino dalla parte che avrebbe maggiore interesse a farlo. Il caso di cui voglio parlare è quello della lettera del Presidente Belletti del Forum delle Associazioni Familiari.
In tale lettera il Presidente, riguardo alla manifestazione di Roma del 20 giugno, indetta dal Comitato "difendiamo i nostri figli", afferma che
"L’iniziativa è intenzionalmente indirizzata direttamente alle famiglie, e anche i membri del Comitato sono presenti a titolo personale. Per questo, nel rispetto dell’evento, come Forum abbiamo scelto di non aderire direttamente".
Ma afferma esplicitamente che
"In questa circostanza, in considerazione della delicatezza del momento storico e dell’urgenza delle scadenze, i soci del Forum credo che debbano e possano ipotizzare scelte strategiche differenti, anche di fronte all'evidenza che già diverse associazioni nazionali membri del Forum hanno manifestato orientamenti diversi, rispetto a questo appuntamento".
Di fatto, l'adesione del Forum è stata in qualche modo scavalcata dall'adesione di diverse Associazioni. Questo è l'unico motivo, insieme al fatto che l'invito è indirizzato alle famiglie, per cui il Forum non ha aderito. Ma allo stesso tempo il Forum vede con favore l'iniziativa e invita le Associazioni ad "ipotizzare scelte strategiche differenti".
Infatti il documento prosegue:
"In altre parole, ritengo che la pluralità di orientamenti delle associazioni nazionali non sia, in questo preciso momento storico, una violazione del patto associativo, quanto piuttosto la legittima possibilità di scegliere posizioni diverse, su un evento così rapidamente innescato. Assumendo così il principio di sussidiarietà interna come criterio prevalente, vista l’eccezionalità del momento storico."
 Quindi il Presidente Belletti richiama esplicitamente il principio di Sussidiarietà per rimandare alle Associazioni la responsabilità di una decisione, che alcune di queste avevano già preso.

In questo senso, il riferimento alla decisione del Forum, contenuto nell'avviso agli iscritti alla Fraternità di Comunione e Liberazione, è una motivazione non adeguata, poiché non assume una propria responsabilità, in ottemperanza al principio di sussidiarietà, nella decisione di partecipazione alla manifestazione.

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